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Borsa, Piazza Affari inizia agosto in rialzo ma lontana dai massimi: Saipem e Generali sugli scudi

Piazza Affari comincia anche il mese di agosto in territorio positivo ma perde nel finale gran parte dei guadagnai di giornata. In evidenza Saipem e Generali

Borsa, Piazza Affari inizia agosto in rialzo ma lontana dai massimi: Saipem e Generali sugli scudi

Dopo il boom di luglio, i mercati finanziari inaugurano il mese di agosto a piccoli passi, anche a causa di un’economia che mostra segni di rallentamento in quasi tutto il globo. I listini europei chiudono in modesto calo, nonostante Wall Street, debole in avvio, si stia muovendo ora in territorio positivo.

Piazza Affari si salva dalle vendite e mantiene la leadership in Europa con un rialzo dello 0,11% a 22.429 punti. Brilla inoltre il secondario, grazie al ritorno degli acquisti sui governativi dell’area della moneta unica e mentre il tasso di occupazione in Italia tocca i massimi da 45 anni. Lo spread con il decennale tedesco arretra a 215 punti base (-5,79%) e il rendimento del Btp scende al di sotto del 3% a 2,86% (+0,71% il Bund).

Tornando all’azionario, nel resto del continente sono in lieve calo Francoforte -0,03%, Parigi -0,18%, Londra -0,12%, Amsterdam -0,17%; più consistenti le perdite a Madrid -0,83%.

Rallenta la manifattura, ma l’occupazione in Italia è ai massimi dal ’77%

Il buon andamento della stagione delle trimestrali negli Usa e in Europa fa da contraltare a un quadro macro-opaco, reso evidente oggi dal calo superiore alle attese del manifatturiero in Cina, Giappone e nella zona euro. La frenata cinese pesa in particolare sul petrolio: il Brent cede circa il 5% e tratta sotto i cento dollari al barile.

In Italia brilla però il lavoro, con il tasso di occupazione al 60,1% nel mese di giugno, un livello record dal 1977, mentre la disoccupazione si conferma all’8,1%, con un tasso di inattività in discesa al 34,5%. L’Istat segnala che, dopo il calo di maggio, il numero di occupati torna a salire grazie all’incremento dei dipendenti stabili e supera nuovamente i 23 milioni.

La delusione più grande arriva invece dal Purchasing Managers’ Index (Pmi) definitivo di S&P Global che, nell’area della moneta unica, arretra a luglio a 49,8 da 52,1 di giugno, superando di poco la lettura preliminare di 49,6 e portandosi per la prima volta da giugno 2020 sotto la soglia di 50 che separa crescita e contrazione.

“L’industria manifatturiera della zona euro sta sprofondando in una contrazione sempre più marcata, aumentando il rischio di recessione della regione. I nuovi ordini stanno già scendendo a un ritmo che, escludendo i mesi di lockdown per la pandemia, è il più accelerato dalla crisi del debito del 2012, e probabilmente il peggio arriverà”, sostiene Chris Williamson, capo economista aziendale di S&P Global.

Secondo S&P Global la produzione è diminuita in tutti i paesi esaminati (con l’eccezione dei Paesi Bassi) e che la flessione è particolarmente preoccupante in Germania, Francia e Italia, le tre maggiori economie del blocco.

La Bce stima inoltre, per il blocco, un declino dello 0,8% del pil nel medio termine a causa dello shock petrolifero dovuto alla guerra in Ucraina e nell’ipotesi di un rialzo permanente del 40% delle quotazioni.

Il Fondo Monetario Internazionale infine avverte l’Italia dicendo che deve “rinvigorire il trend di crescita per rafforzare i conti pubblici in modo da centrare gli obiettivi sociali e climatici”.

Il Fmi prevede una crescita per il Belpaese al 3% quest’anno e dello 0,7% il prossimo con un’inflazione attesa al 6,7% nel 2022.

Piazza Affari, tonfo di Exor dopo l’annuncio dell’addio

Piazza Affari si conferma oltre la linea di galleggiamento grazie ad acquisti e vendite abbastanza equilibrate nei vari settori.

Il comparto del credito resta in luce con le trimestrali migliori delle stime viste fin qui e in scia ai numeri di Hsbc (+6,23%) a Londra; la banca si è impegnata a riprendere il pagamento dei dividendi trimestrali dal 2023 e ad aumentare il pay-out nei prossimi due anni.

A Milano mostrano performance di tutto rispetto Bper +1,07%, Intesa +1,19%. Nel risparmio gestito è in denaro Poste +0,98%. Scende però Unicredit -1,25%.

In cima al listino si afferma Saipem, con un balzo del 4,2%.

Brilla Generali, +2,06%, che chiude una seduta di guadagni nel giorno del cda per i conti semestrali, che verranno resi noti domani. 

Rimbalza Leonardo +1,49%, dopo il tonfo di venerdì. A sostenere il titolo contribuisce l’ordine di due elicotteri AW139 da parte di SonAir Airline Services, società controllata dalla compagnia petrolifera nazionale dell’Angola Sonangol. Il contratto “comprende un pacchetto di servizi di supporto e addestramento e prevede opzioni per ulteriori due elicotteri”.

Chiudono in ordine sparso i titoli della scuderia Agnelli: sale Stellantis +0,89%, mentre in fondo al listino c’è la capogruppo Exor -3,66%, dopo l’annuncio dell’addio a Piazza Affari per traslocare sulla piazza di Amsterdam entro metà agosto. Il bilancio di giornata è pesante anche per Cnh -3,29% e Iveco -3,18%.

Tra i petroliferi soffre Tenaris -2,68%, mentre è in grande spolvero Saras +7,16%. Utility in ribasso con A2a -3,62%, Italgas -1,7% e Hera -1,96%. 

Fuori dal paniere principale Gefran, +11,26%, ha annunciato un accordo quadro per la cessione del business azionamenti al gruppo brasiliano Weg per un valore complessivo pari a 23 milioni di euro.

Balzo della matricola Energy +18,75%.

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