Piazza Affari addio: altri 11 delisting in arrivo che dreneranno dal listino milanese 24 miliardi di euro e che porteranno a circa 50 miliardi la capitalizzazione persa dall’inizio dell’anno. Il 2022 non c’è dubbio alcuno che in Borsa non sarà ricordato come un anno felice e non solo per gli scossoni e i forti ribassi registrati nei primi sei mesi e anche negli ultimi giorni. Ma la fuga dalla Borsa è un processo che viene da lontano e su cui bisognerebbe riflettere a fondo: secondo uno studio del Politecnico di Milano le operazioni di delisting degli ultimi 10 anni sono state ben 186, anche se le finalità non sono sempre identiche.
BORSA: I DELISTING DI EXOR MA ANCHE DI ATLANTIA E AUTOGRILL LE USCITE PIU’ SIGNIFICATIVE
Come ricordava Il Sole 24 Ore, un valore altamente simbolico ha assunto il 27 settembre l’uscita dal listino di Piazza Affari di Exor, la holding della famiglia Agnelli che ha in pancia partecipazioni del calibro di Stellantis e della Ferrari, di Cnh, dell’Economist e del gruppo editoriale Gedi. Ma non è la sola defezione che impoverisce la Borsa italiana. Spiccano soprattutto le Opa finalizzate al delisting di due gioielli della scuderia Benetton come quella di Atlantia e di Autogrill.
BORSA: L’ELENCO DEGLI 11 DELISTING IN ARRIVO
Ma l’elenco dei delisting che accompagneranno la Borsa nelle prossime settimane è lungo e comprende le seguenti società, con relativa capitalizzazione calcolata dal Sole il 5 ottobre scorso. Eccole:
- Tod’s, capitalizzazione 1.375 milioni di euro
- Prima Industrie, capitalizzazione 257 milioni
- Atlantia, capitalizzazione 18.386 milioni
- Net Insurance, capitalizzazione 173 milioni
- Autogrill, capitalizzazione 2.431 milioni
- Sourcesense, capitalizzazione 36 milioni
- Cellularline, capitalizzazione 84 milioni
- Be Shaping the future, capitalizzazione 462 milioni
- Ross, capitalizzazione 12 milioni
- Banca Finnat, capitalizzazione 111 milioni
- Aedes, capitalizzazione 73 milioni.