Altre quattro regioni italiane passano in bianco, il reparto Covid dell’ospedale di Codogno, da cui tutto partì nel febbraio 2020, chiude i battenti e l’Istat, dopo altri importanti istituti di ricerca, alza le stime di crescita per il biennio 21-22 (rispettivamente +4,7% e +4,4%). Musica per Piazza Affari, che chiude la settimana in bellezza, +0,46% e sale a 25.570 punti, tagliando un traguardo psicologico che sembrava sfuggirle sempre alle battute finali. Squilli di tromba e rulli di tamburi: il Ftse Mib tocca i massimi da ottobre 2008.
Guida i rialzi delle blue chip Stellantis +2,8% e contribuisce alla performance del Ftse Mib l’avvio in rialzo di Wall Street, dove il Nasdaq rimbalza e tutti gli indici si muovono in verde, mentre il rendimento dei T-Bond perde quota e il decennale scende a +1,57%, dopo aver toccato un picco in giornata a 1,63%. Si sgonfia anche il dollaro, dopo la carica di ieri; l’euro tratta contro il biglietto verde in rialzo a 1,216. Sono gli effetti dell’atteso rapporto sul lavoro negli Stati Uniti, leggermente deludente da un lato, molto confortante dall’altro. In maggio l’occupazione (non agricola) a stelle e strisce è aumentata meno della attese: 559mila sono i nuovi posti di lavoro creati contro stime di 671mila. Meglio il tasso di disoccupazione: 5,8% contro previsioni di 5,9%. La delusione degli investitori è ampiamente compensata dal fatto che il dato attenua le preoccupazioni relative a un eccessivo surriscaldamento dell’economia e al conseguente rischio di un precoce inasprimento della politica monetaria da parte della Fed.
Il sospiro di sollievo partito da New York arriva fino in Europa, in vista delle riunioni delle banche centrali della prossima settimana, durante le quali gli investitori cercheranno indizi di un possibile tapering dei grandi programmi di acquisto di titoli di Stato. I listini continentali terminano così gli scambi in leggero rialzo e lo Stoxx 600 si ferma in zona record. In controtendenza Madrid -0,59%, penalizzata dalle vendite sui titoli bancari.
Fra le materie prime l’oro rimbalza e tratta in rialzo dell‘1,25% a 1894,18 dollari l’oncia. Il petrolio tipo Brent viaggia, in frazionale crescita, ampiamente sopra i 71 dollari al barile.
In Piazza Affari i titoli oil si collocano su versanti opposti. In alto è Saipem +2,74%, che sfiora i livelli dell’aprile scorso e festeggia l’accordo per l’acquisizione delle attività di Naval Energies, società controllata da Naval Group, nel settore dell’energia eolica flottante. In basso è Tenaris, -1,49%, al termine di un’ottava però ampiamente positiva. Perdite frazionali per Eni -0,57%.
Fra le big brilla rialza la testa Diasorin +1,8%, bene Inwit +1,65%, Stm +1,51% e le utility.
Sono miste le banche: Unicredit perde lo 0,77%, Bper -0,64%. Intesa +0,18%. Brilla Mps +1,29%.
Fra gli assicurativi perde Unipol -0,48% e rimane alla finestra Generali, dopo indiscrezioni che la compagnia triestina abbia presentato un’offerta non vincolante per la divisione di asset management della compagnia olandese NN Group. Secondo Equita, “l’operazione sarebbe pienamente consistente con la strategia di M&A di Generali, finalizzata a crescere ulteriormente nell’asset management”. Fuori dal paniere principale Ferragamo (+0,29%) è poco mosso alla luce dell’annuncio di trattative in esclusiva con il produttore e distributore di profumi e cosmetici Interparfums per la gestione in licenza mondiale del business dei profumi del marchio fiorentino. Cauta Mediaset, +0,14%, nel giorno in cui Repubblica riferisce che la Commissione europea sarebbe pronta a far partire una contestazione nei confronti del governo italiano in merito alla norma che ha protetto la società dalla “scalata” di Vivendi (-0,26% a Parigi), un intoppo che potrebbe ostacolare l’accordo di pace tra il Biscione e il socio francese, il cui closing è previsto il 22 luglio. I legali delle due parti però assicurano che l’eventuale procedura Ue non avrà alcuna ricaduta sull’intesa.
Stabile il secondario: lo spread fra Btp 10 anni e Bund di pari durata chiude a 103 punti base (+1%) e scendono i rendimenti, +0,82% per il titolo italiano (-0,21% per quello tedesco).