Inizio di settimana vivace per le Borse europee. A Piazza Affari, tra le più dinamiche, l’indice Ftse Mib guadagna lo 0,9%, attorno a quota 18.800. In terreno positivo anche Francoforte e Madrid (+0,1%), invariata Parigi. Londra +0,2%.
Sul mercato valutario, euro/dollaro stabile a 1,057 e in linea con le posizioni di venerdì.
Rimbalzo del greggio (+0,8% a 54,45 dollari il Wti) dopo la correzione delle ultime sedute legate alle indicazioni sull’andamento sostenuto della produzione Usa. In ribasso gli energetici: Saipem -1%, Eni -0,1% e Tenaris -0,2%.
Risale il rendimento del Bund, sceso venerdì sui minimi da inizio anno. Il decennale tedesco rende lo 0,19% (+2 punti base). Lo spread con il BTP scende a 194 punti base da 199 punti base della chiusura. Si riduce anche il differenziale tra Francia e Germania, a 68 punti base.
Il Tesoro ha collocato tutti i 7 miliardi di euro di Btp a cinque e dieci anni offerti in asta oggi, con il tasso del quinquennale che torna sopra l’1% per la prima volta da giugno 2015. Il rendimento medio del Btp con scadenza aprile 2022 è risalito all’1,11%, dallo 0,92% precedente. I tassi dei due decennali giugno 2027 e giugno 2026 sono pari a 2,28%(da 2,37%) e 2,05% (da 1,77%). Venduti anche 3 miliardi di euro di CctEu febbraio 2024 e dicembre 2022 rispettivamente a 0,79% e 0,53%.
Anche se il mercato delle obbligazioni mostra un’Europa divisa, nel Vecchio Continente il morale resta alto. L’indice della Commissione Europea sulle aspettative di consumatori e imprenditori si mantiene sui massimi dal 2011.
Le divisioni fanno la forza. Va in crisi il merger tra il London Stock Exchange e Deutsche Boerse, perché Londra ha opposto un netto rifiuto alla richiesta di cedere Mts, la piattaforma italiana del reddito fisso, un asset strategico e ad alta redditività. Secondo la società che gestisce la borsa di Londra, la richiesta della commissione è “sproporzionata”.
Intanto Piazza Affari manda un messaggio chiaro: il matrimonio tra Intesa e Generali non s’aveva da fare. Intesa fa un balzo all’insù del 5,20% dopo aver annunciato venerdì sera lo stop allo studio di un’integrazione con Generali, che oggi negli stessi minuti cede il 3,76%: è venuto meno l’appeal speculativo sulla compagnia.
Ben comprata Banco Bpm (+2,87%): venerdì la Banca ha comunicato l’esito degli Srep Bce che hanno fissato un target minimo di Cet1 ben sotto i valori correnti. Stamane è iniziata l’asta delle azioni già oggetto di recesso in occasione della fusione. In denaro anche altri bancari come Ubi Banca (+3%) e Bper (+3,7%).
Poste Italiane +1%. Si allontana il collocamento sul mercato della seconda tranche: dentro il Pd sta prendendo il sopravvento lo schieramento contrario alla privatizzazione.
Tra gli industriali Fiat Chrysler avanza del 2,3%. Venerdì la divisione Usa ha rimborsato in anticipo un term loan da 1,7 miliardi. Emergono anche indiscrezioni su una conclusione positiva del contenzioso Italia-Germania sulla vicenda emissioni.
Leonardo +3%, dopo la promozione di Exane. Enel +1% Terna -0,32%. Credit Suisse ha abbassato la raccomandazione a Underperform da Neutral.
Giornata da incorniciare per il calcio. Juventus +2,3%: il primo semestre dell’esercizio 2016-2017 si è chiuso con un utile in crescita del 137,6%, a 72 milioni di euro, beneficiando dei maggiori proventi della gestione calciatori e dell’aumento dei ricavi ricorrenti. Avanza anche la Roma (+7,2%) sia per il successo in Campionato contro l’Inter sia per il via libera allo stadio.