Prende coraggio Milano dopo un avvio in lieve ribasso. A metà giornata Piazza Affari avanza dello 0,35% circa attorno a quota 18.750 punti, in linea con Francoforte (+0,4%), nonostante il calo dell’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche. Frena Deutsche Telekom (-1%) dopo l’avvio brillante per il via libera Usa alla fusione tra la controllata T Mobil e l’americana Sprint, arrivato dopo la rinuncia di entrambi ad utilizzare tecnologica Huawei, che ha ricevuto l’autorizzazione a testare il 5G in India.
In terreno negativo Parigi e Madrid (-0,1%), così come Londra.
Poco mossi i mercati obbligazionari a poche ore dall’avvio del meeting della Federal Reserve, preceduto dal monito furibondo di Donald Trump contro il probabile aumento dei tassi Usa. In lieve allargamento a 272 punti lo spread Btp/Bund. Il rendimento del decennale italiano sale al 2,967%, dal 2,955% della chiusura di ieri, in risalita dal minimo da fine settembre toccato la settimana scorsa in area 2,94%. L’istituto Prometeia ha tagliato la stima sul Pil dell’Italia per il 2018-2019. La crescita 2019 è vista a 0,5% (0,9% ad ottobre), mentre quella del 2018 a 0,9% (1% la precedente). L’euro si rafforza a 1,136 su dollaro, dal +0,4% di ieri. Migliora Moncler (+2,4%) dopo gli ultimi ribassi. Hsbc ha ribadito il suo “buy” sul titolo. Rimbalzi anche per il resto del lusso tra cui Salvatore Ferragamo (+0,73%).
Passa in terreno positivo anche l’automotive, tra i settori più premiati oggi in Europa: Fiat Chrysler +1,3%; Pirelli +0,1%. Ancora negativa ma sopra i minimi Cnh: secondo Mediobanca, la società trarrà grandi benefici dall’accordo sull’agricoltura tra Usa e Cina.
Perde colpi Tim (-0,8%). Il governo non ha intenzione di rafforzare la quota, poco sotto il 5%, detenuta da Cassa Depositi e Prestiti, ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.
Segno più per le banche. Unicredit (+0,4%) ha raggiunto un accordo definitivo e transattivo della controversia relativa ai cashes con il fondo Caius Capital, il quale dovrebbe aver versato 90 milioni di euro per evitare altre grane legali. Banca Generali -1%. Si mette in luce Mediobanca +2
Pesa sui listini europei la discesa dei titoli petroliferi. BP e Total cedono entrambe oltre l’1%. In ribasso anche Shell, a seguito della notizia Bloomberg secondo cui la società starebbe trattando l’acquisto di Endeavor Energy Resources per circa 8 miliardi di dollari. A Piazza Affari Saipem -1%, Tenaris -0,7% ed Eni -0,4%.
Il petrolio è scivolato sotto la barriera dei 58 dollari nella versione Brent, un prezzo che non si vedeva da metà 2017 circa. Reuters riporta che questo mese la produzione petrolifera della Russia arriverà alla cifra record di 11,42 milioni di barili al giorno, da 11,41 milioni di ottobre, a sua volta un massimo storico. A livelli record anche gli stock dello shale oil Usa in Texas.