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Borsa in pausa ma Fca e Fineco fanno record

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La Borsa di Milano -0,23% rallenta a 23800 dopo aver superato quota 24 mila. In progresso anche gli altri mercati del Vecchio Continente, in linea con i record di Wall Street e dei listini asiatici. Ad alimentare l’ottimismo contribuisce la pubblicazione dello Zew che si è attestato a 20,4 da 17,4 di dicembre, mentre il consensus stimava 17,8. L’indice relativo alle condizioni economiche si è portato a 95,2 punti da 89,3 di dicembre (contro una stima di 89,8), è il livello più alto da quando viene rilevato il dato ovvero dal dicembre 1991. 

A Francoforte l’indice Dax +0,49% dopo esser salito dello 0,9% al massimo storico a quota 13.576. Segno più per Madrid +0,11% in lieve ribasso Parigi. Fuori dall’area euro, Londra +0,35% e Zurigo +0,6%.  

Lo spread sul Bund si stringe al nuovo minimo dal 13 dicembre a 140 punti base. Il rendimento del decennale scende a 1,90%. Il rendimento del titolo governativo a 5 anni scende al minimo record di 2,73%. L’Eurogruppo ha trovato l’accordo sui nuovi aiuti per 6,7 miliardi ritenendo che Atene abbia rispettato gli obiettivi sul bilancio 2018 di surplus primario del 3,5% del Pil. 

Sul fronte dei cambi, l’euro è stabile sui valori di ieri: vale 1,2253 dollari (ieri a 1,2253 dollari) e 135,96 yen (135,796 yen), mentre il dollaro-yen è pari a 110,98 (110,82).  

Da segnalare il balzo del petrolio a ridosso dei massimi: il Brent si spinge di nuovo a ridosso di quota 70 dollari il barile. Barclays ha alzato la stima 2018 sul prezzo del greggio del Mare del Nord a 60 dollari il barile, da 55 dollari; il Wti consegna marzo si attesta a 63,93 dollari al barile in progresso dello 0,57%. “La revisione al rialzo delle stime Fmi migliora le già rosee prospettive di domanda per il mercato petrolifero”, sottolinea Commerzbank. 

A Piazza Affari Eni +0,1%, Saipem +1%. Nuovo primato assoluto per Fiat Chrysler a 19,98 euro. La performance da inizio è +31%. Stamattina Kepler-Cheuvreux ha rafforzato il giudizio Buy, alzando il target price a 22 euro da 17,50 euro. Giovedì l’azienda approverà i conti 2017.   

Exor +0,24%. Il titolo trae vantaggio sia della maxi fusione tra Aig e Validus  negli Stati Uniti sia dell’upgrade del target price da parte di Kepler Cheuvreux. 

Nel listino brilla anche FinecoBank +1,3% nuovo record storico a 9,92 euro. Il risparmio gestito ha archiviato il 2017 dei record: la raccolta netta di dicembre è stata di 2,3 miliardi di euro, un risultato che ha permesso all’industria di raggiungere nell’anno quasi 100 miliardi. In base alla mappa mensile di Assogestioni nell’anno appena trascorso i flussi si sono attestati a 97,5 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 56 miliardi del 2016.   

Ancora toniche le banche. Ubi Banca +0,5%, la banca potrebbe annunciare a breve la cessione di un miliardo di euro di crediti in sofferenza, in modo da anticipare i target di riduzione. Banco BPM +1%. Capital Research ha il 5,15% del capitale, con questa quota, il fondo è il primo socio. Bper Banca +1%, Intesa Sanpaolo +0,1%, pausa per Unicredit -0,1%. Fa eccezione Creval -2% che punta ad anticipare a giugno la cessione dei crediti in sofferenza. 

Tra le utilities Snam +0,5%, ha collocato in via diretta, 350 milioni di euro di obbligazioni a 2 anni. A2A -0,3%. Oggi dovrebbe arrivare il via libera politico alla nascita della super utility del Nord Italia. Dal primo luglio di quest’anno potrebbe già essere operativa la nuova realtà, imperniata sull’asse Acsm-Agam (con A2A al 24%). Secondo Banca Imi, che assegna sull’azione un giudizio add, il titolo si può apprezzare ancora del 12,5% prima di raggiungere il prezzo obiettivo di 1,8 euro. 

Infine, nuovo passo in avanti di Telecom Italia +1,3% in linea con il rialzo dell’indice Stoxx della telefonia europea. Le Monde ha scritto ieri che Orange e Deutsche Telekom hanno trattato a lungo, nel corso dell’anno passato, su un’ipotesi di aggregazione, ma pare che il negoziato si sia chiuso senza alcun esito. Le parti non hanno trovato un’intesa anche perché il gruppo francese, è circa la metà di quello tedesco: ne sarebbe derivata un’acquisizione, più che una fusione. In passato si era parlato più volte di un’operazione tra Orange e Telecom Italia, orchestrata da Vivendi, primo socio dell’operatore italiano.    

Tra le medium/small cap: 

  • Continua la marcia di Mondadori +5% in attesa di sviluppi sulla divisione francese. 
  • Avanza anche Retelit +2%: sotto i riflettori la possibile integrazione con 2iFiber. 
  • Tecnoinvestimenti +1%, segna il nuovo massimo storico a 7 euro. 
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