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Borsa oggi 9 ottobre: tornano i Magnifici Sette dei tech a rafforzare Wall Street e Hong Kong. Ma la Cina crolla

Imagoeconomica

Come un meteorite il mercato azionario cinese, così forte ieri, si è oggi abbattuto con un tonfo con gli investitori che hanno meglio elabotato la mancanza – finora – di dettagli alle promesse di stimolo. Ciò potrebbe essere un presagio di ulteriore debolezza nel trading di asset esposti alla Cina a Londra e in Europa. Invece Hong Kong è in rialzo in scia del buon andamento ieri del Nasdaq e dei suoi Magnifici Sette Tech. In generale Wall Street ha chiuso in rialzo, recuperando parte delle perdite della sessione precedentecon gli investitori che hanno spostato la loro attenzione sui prossimi dati sull’inflazione domani e sull’inizio della stagione degli utili del terzo trimestre.

Wall Street chiude in rialzo sostenuta dai Magnifici Sette

Appena i rendimenti dei titoli del Tesoro Usa hanno mostrato segni di cedimento, gli investitori si sono spostati sui titoli tecnologici, mentre l’attenzione continua ad essere per la politica dei tassi di interesse della Fed: per questo il dato di domani sui prezzi al consumo Usa sarà un passaggio chiave. Secondo CME FedWatch, gli operatori hanno ormai scontato una probabilità pari a quasi l’89% di un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base a novembre. Alle 20 oggi ora italiana è prevista la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione del Fomc.

Anche gli utili del terzo trimestre stanno per essere messi a fuoco, con le principali banche programmate per la presentazione dei risultati questo venerdì. Il tasso di crescita stimato degli utili per l’S&P 500 è del 5%, secondo le stime LSEG.

Il Dow Jones è salito dello 0,30%, a 42.080,37, l’S&P 500 dello 0,97%, a 5.751,13 e il Nasdaq Composite è aumentato dell’1,45%, a 18.182,92. Un po’ tutti i grandi nomi della tecnologia sono saliti, con Nvidia a guidare i Magnifici Sette con un +4,05%. Ma ci sono guadagni anche per Apple (+1,84%), Tesla (+1,52%) e Meta (+1,39%).

Cina in netto calo, mentre il resto dell’Asia è sostenuto dai tech

La delusione è forte. L’annuncio degli stimoli a sostegno dell’economia cinese aveva fatto ben sperare, ma l’assenza dei dettagli ieri alla conferenza stampa ha abbattutto tutti gli entusiasmi, anche se c’è anche chi è ancora possibilista sostenendo che quella conferenza stampa della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme non era la sede giusta per un annuncio politico sostanziale, mentre si deve attendere il Consiglio di Stato o il Ministero delle Finanze per avere dettagli specifici dello stimolo. Comunque oggi le borse della Cina stanno annullando i guadagni della prima seduta di attività dopo la pausa della Settimana d’oro: l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen perde il 5,5%, la variazione negativa giornaliera più ampia dallo scoppio della pandemia COVID19. A Pechino, il governo non sembra aver smesso di pensare agli interventi di sostegno dello sviluppo economico. La Cina deve introdurre attivamente politiche che favoriscano la stabilizzazione della crescita e delle aspettative, ha riferito la Radio nazionale cinese, CCTV, citando il premier Li Qiang. Nell’ incontro con economisti e imprenditori, il capo del governo ha promesso misure a sostegno delle imprese in difficoltà e ha chiesto una rapida attuazione delle misure economiche esistenti, ha riferito CCTV.

L’indice Hang Seng di Hong Kong, dopo il crollo della vigilia, è rimbalzato dell’1%, sostenuto dalla resilienza dei titoli tecnologici. E’ in rialzo l’ndice Nikkei di Tokyo +0,87% e sale la borsa di Taiwan, nella scia del rialzo del Nasdaq, a +1,45%. L’indice TAIEX, il riferimento per il mercato azionario di Taipei, guadagna lo 0,9%. Poco mosso l’azionario dell’India dopo la conferma dei tassi di interesse di riferimento da parte della banca centrale dell’India al 6,50%: indice BSE Sensex di Mumbai +0,2%.

La Corea del Sud e l’India entreranno a far parte del principale indice obbligazionario globale FTSE Russell il prossimo anno, mentre restano in lista l’attesa i bond vietnamiti e della Grecia. L’annuncio arriva proprio quando l’interesse di oltreoceano per i mercati del debito asiatici aumenta, a causa del calo dei rendimenti negli Stati Uniti e in Europa. Secondo il ministero delle Finanze di Seoul, l’adesione dovrebbe attirare 56 miliardi di dollari di afflussi, con fondi freschi che contribuiranno alla gestione delle finanze statali.

Petrolio in leggera ripresa dopo il crollo di ieri: occhi al cessate il fuoco

Il Wti a 74,04 dollari al barile (+0,64%) e il Brent a 77,72 dollari al barile (+0,70%). Ieri i prezzi del greggio sono crollati di oltre il 4% sulla possibilità di un cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele, ma i mercati rimangono diffidenti nei confronti di un potenziale attacco israeliano alle infrastrutture petrolifere iraniane.

Borse europee viste poco mosse

Le borse europee sono attese poco mosse in avvio di seduta. Il future sull’Eurostoxx50 segna infatti un -0,02%. In calo i futures statunitensi (-0,14% quello sul Dow Jones e -0,24% quello sull’S&P500). Il consigliere della Bce, Yannis Stournaras, ha detto in un’intervista al Financial Times di essere favorevole a due tagli dei tassi di interesse quest’anno e di aspettarsi un ulteriore allentamento nel 2025, dato che l’inflazione continua a scendere.

Germania. La bilancia commerciale ha registrato ad agosto un avanzo di 22,5 miliardi di euro rispetto ai 16,8 miliardi del mese precedente. Il dato è migliore delle previsioni degli economisti che si attendevano un surplus intorno ai 19 miliardi. Il risultato deriva da un aumento delle esportazioni dell’1,3% a 131,9 miliardi a cui ha corrisposto un calo delle importazioni del 3,4% a 109,4 miliardi rispetto a luglio scorso. Su base tendenziale, le esportazioni sono rimaste sostanzialmente ferme (-0,1%) mentre le importazioni sono scese del 3,1%.

Pirelli. Marco Tronchetti Provera si rafforza ancora in Pirelli raggiungendo il 25,65% del capitale attraverso la controllata Camfin. Dopo aver acquisito il 2,5%, nell’ambito del collocamento della quota di Brembo, Camfin, attraverso la controllata Camfin Alternative Assets, ha acquisito un ulteriore quota dello 0,4% circa di Pirelli, tra il 3 e il 7 ottobre, a un prezzo medio ponderato compreso fra 5,18428 e 5,30899, per un investimento complessivo di oltre 19,8 milioni di euro.

Moncler. Lvmh ha speso 243,4 milioni per entrare in Moncler. A tanto ammonta la cifra investita dal colosso del lusso francese per rilevare da Remo Ruffini il 10% della holding Double R. La cassaforte custodisce il 15,8% di Moncler, quota che ai corsi di borsa attuali del gruppo dei piumini vale circa 2,3 miliardi. L’accordo fra Ruffini e Arnault prevede che Lvmh finanzi la salita di Double R fino al 18,5% di Moncler e che Lvmh possa arrivare sino al 22% della holding. Assumendo che Double R sia senza debito, il prezzo per azione equivalente è 56 euro (54,4 euro il prezzo di chiusura dell’8 ottobre).

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