A metà giornata, le borse europee girano in rialzo dopo un avvio debole, in una seduta priva della guida di Wall Street, chiusa per la commemorazione dell’ex presidente Jimmy Carter. Gli investitori, dopo la pubblicazione delle minute della Fed, cercano spunti sulle prossime decisioni delle banche centrali riguardo ai tassi. Resta alta l’attenzione sulla crescita economica della Cina, in vista delle decisioni di Donald Trump sui dazi.
Milano sale e supera i 35.200 punti. Positive anche Parigi e Madrid, mentre Londra si guadagna la maglia rosa delle piazze del Vecchio Continente, nonostante il calo della sterlina per timori su debito e inflazione. Francoforte resta in rosso dopo i deludenti dati sulla produzione industriale.
Non rassicura il Bollettino economico della Bce secondo cui i rischi per la crescita restano al ribasso, con possibili tensioni nel commercio internazionale che potrebbero rallentare le esportazioni e indebolire l’economia globale. E le notizie dalla Cina non sono certo confortanti, con i dati sull’inflazione che restano deboli, fermandosi allo 0,1% a dicembre, il livello più basso da marzo, nonostante gli sforzi di stimolo economico di Pechino.
In Asia, il Nikkei di Tokyo ha chiuso in calo dello 0,94%, zavorrato dai tecnologici e dall’automotive. Negative anche le piazze cinesi: CSI300 (-0,2%), Shanghai Composite (-0,5%) e Hang Seng (-0,2%).
Tra le migliori blue chip, spiccano Prysmian, Diasorin, Mps e Terna. Al contrario, Stm, Stellantis, Bper e Leonardo non riescono a evitare il segno negativo.
L’attenzione resta sul risiko bancario, con Banca Ifis in corsa per Illimity Bank, che ieri ha visto un’impennata del 10,8%. Nel mirino anche Banco Bpm e Unicredit, con il Dipartimento Golden Power che ha avviato l’analisi dell’operazione tra le due, come riportato da Il Messaggero.
Fuori dal listino pricipale, Lottomatica perde terreno dopo il collocamento del 9,5% del capitale, mentre Mfe-MediaForEurope vede sfumare la trattativa con ProsiebenSat per Verivox.
Il rendimento del Btp decennale rimane al 3,70%, con uno spread sul Bund di 117 punti base. Il Tesoro italiano ha emesso con successo una dual-tranche da 18 miliardi di euro, tra Btp 2035 e Btp green 2046, raccogliendo ordini per quasi 270 miliardi.
L’euro fatica un po’ contro il dollaro, mentre il petrolio resta stabile, influenzato dalla debolezza dell’economia cinese e dal calo delle scorte negli Stati Uniti.