Nonostante la festività della Befana, le Borse europee chiudono in rialzo, con Milano che registra una performance particolarmente brillante (+1,91%). Wall Street, dal canto suo, ha superato le preoccupazioni iniziali dell’anno e si è riportata in territorio positivo. I titoli dei chip dominano il mercato, grazie ai risultati record di Foxconn, che confermano la crescente domanda di semiconduttori per l’intelligenza artificiale. Tra gli sviluppi più rilevanti, la questione dei dazi su settori critici proposta da Trump, ma il presidente eletto ha smentito l’articolo del Washington Post, definendo la notizia “fake news”. Nel resto d’Europa in gran spolvero anche Parigi (+2,24%) e Francoforte (+1,58%). Amsterdam guadagna lo 0,79% e Madrid lo 1,34%. Londra rimane indietro (+0,31%).
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Nel frattempo, con l’inflazione tedesca che ha rallentato (+0,4% a dicembre) e la crescita dei servizi nell’Eurozona, con l’Italia tra i protagonisti, l’attenzione degli investitori è ora rivolta al dato sull’inflazione dell’Eurozona previsto per il 7 gennaio, ai verbali della Fed mercoledì e agli occupati non agricoli Usa (venerdì 10 gennaio).
Tra i titoli più brillanti di Piazza Affari, Stm (+7,9%) guida la classifica grazie alle prospettive favorevoli per l’intelligenza artificiale, seguita da Stellantis (+3,91%), Pirelli (+4,13%) e Amplifon (+5,54%), che rimbalza grazie a una revisione al rialzo del target price da parte di Morgan Stanley. Nel settore bancario si distingue Unicredit (+3,12%). Recupera anche il lusso (Moncler + 4,16% e Cucinelli +3,87).
In calo invece Leonardo (+0,89%) e i titoli del settore energetico, come A2a -0,83% e Hera -0,82% e Italgas (-0,64%).
Fuori dal paniere principale, Banca Ifis punta ad espandersi nel settore Npl e nel private banking, mentre Unieuro è sospesa per due giorni prima del delisting.
Lo spread Btp/Bund, ancora in clima festivo, scende a 112 punti base, con il rendimento del Btp decennale al 3,58%.
L’euro recupera terreno ma resta sotto la soglia di 1,04 dollari, mentre il petrolio e l’oro cedono rispettivamente lo 0,3%. Il gas è sotto i 50 euro al megawattora.