Gli indici azionari statunitensi hanno chiuso in ribasso ieri, mentre gli investitori attendevano una serie di utili aziendali tra cui i colossi Meta e Microsoft. Entrambe hanno mostrato poi bilanci trimestrali in crescita e superiori alle previsioni, ma i manager hanno ridotto le prospettive di profitti e previsto maggiori investimenti per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA). Entrambe le aziende hanno investito molto nell’intelligenza artificiale. Meta ha introdotto Meta AI sulle sue piattaforme WhatsApp, Facebook e Instagram. Le spese in conto capitale rilevanti potrebbero minacciare i margini di queste aziende, fattore che inquieta gli investitori. Apple e Amazon comunicheranno i dati stasera.
La media industriale del Dow Jones è sceso dello 0,22% a 42.141,54, l’S&P 500 ha perso lo 0,33%, a 5.813,67 e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,56%, a 18.607,93. Per quanto riguarda i dati economici, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti è aumentato a un tasso annualizzato del 2,8%, secondo la stima anticipata del PIL del terzo trimestre del Dipartimento del Commercio, leggermente al di sotto delle previsioni degli economisti di una crescita del 3,0%. Un altro rapporto ha mostrato che la crescita delle buste paga nel settore privato degli Stati Uniti è aumentata di 233.000 unità, un numero superiore alle aspettative, a ottobre. Nei listini sono da segnalare Eli Lilly, sceso del 6,2% dopo aver mancato le stime di vendita dei suoi popolari farmaci per la perdita di peso e il diabete e Nvidia è scivolato dell’1,4%.
Meta e Microsoft
Meta Platforms ha pubblicato un fatturato record, con la sola pecca di un rallentamento delle entrate da pubblicità digitale e di una “significativa accelerazione” delle spese infrastrutturali relative alla sua implementazione dell’intelligenza artificiale. Il titolo ha chiuso la sessione regolare in calo dello 0,2% e dopo la chiusura della sessione di trading è sceso dell’1,5%.
Nel terzo trimestre, il colosso guidato da Mark Zuckerberg ha riportato profitti per 15,7 miliardi di dollari, in aumento del 35% e pari a utili per azione di 6,03 dollari. Il giro d’affari è cresciuto del 19% a 40,59 miliardi. Ha anche previsto entrate nel quarto trimestre comprese tra i 45 e i 48 miliardi, a sua volta migliori dei pronostici. L’azienda ha anche indicato che i suoi investimenti continueranno ad aumentare significativamente l’anno prossimo. Ha però deluso nella misura degli utenti attivi quotidiani: sono aumentati del 5% a 3,39 miliardi.
Pilastro dei risultati di Meta rimane la pubblicità generata dalla sua collezione di app di social media, che comprendono Facebook e Instagram: rappresenta il 96% delle entrate. Per potenziare i suoi servizi e la sua offerta ha tuttavia sempre più ampliato gli investimenti in intelligenza artificiale, parte dei 38-40 miliardi in spese di capitale previsti quest’anno, un ritocco al rialzo rispetto a quanto finora indicato. Tra le più recenti iniziative, la diffusione della piattaforma di IA battezzata Llama. Gli analisti avevano previsto in media un fatturato da 40,27 miliardi, in rialzo del 18%, e a profitti per 13,58 miliardi, pari a 5,21 dollari per azione. Un anno fa i profitti erano stati di 11,58 miliardi. Cifre tutte superate dai risultati. Ma l’andamento del giro d’affari rappresenta una decelerazione rispetto ai trimestri immediatamente precedenti, quando aveva messo a segno incrementi del 22% a fine giugno e del 27% a fine marzo. A Wall Street dai minimi del 2022 il titolo ha guadagnato oltre il 500%, circa il 70% da inizio anno.
Microsoft, nel suo primo trimestre fiscale 2025, ha riportato profitti di 24,67 miliardi, saliti dai 22,29 di un anno e fa e pari a utili per azione di 3,30 dollari. Il fatturato è lievitato del 16% a 65,59 miliardi. Ha messo a segno in particolare un aumento del 33% nel cruciale segmento cloud targato Azure, legato all’intelligenza artificiale, che a sua volta ha battuto le attese. Il gigante nel software come nell’Artificial Intelligence capitanato da Satya Nadella, era atteso per un giro d’affari da 64,57 miliardi, in rialzo di un più limitato 14%, e utili per azione di 3,10 dollari. Il segmento Intelligent Cloud, che comprende Azure e infrastruttura per la “nuvola” trainati da IA, era previsto ad una crescita tra il 29% e il 32 per cento.
Nello scorso anno fiscale 2024, Azure aveva messo a segno una crescita del 33%, per il 9% attribuita a IA. Nel dopo mercato a Wall Street il titolo è salito leggermente, mentre da gennaio ha accumulato un rialzo del 16%.
Asia in calo. La Boj lascia invariati i tassi
Con alle spalle la debole chiusura di Wall Street, in Asia Pacifico le borse sono contrastate. A Tokyo, l’indice Nikkei 225 è in calo dello 0,6%, dopo tre rialzi consecutivi. La Banca del Giappone (BOJ) ha mantenuto invariati i tassi di interesse ultra bassi, sottolineando l’importanza di monitorare attentamente le tendenze economiche globali, soprattutto alla luce dei rischi per la ripresa del Giappone. Sebbene i funzionari della BOJ prevedessero un’inflazione vicina all’obiettivo del +2% nei prossimi anni, hanno mantenuto una posizione cauta sui futuri aumenti dei tassi, affermando che qualsiasi adeguamento delle politiche dipenderebbe da una crescita economica sostenuta. Il tasso di interesse a breve termine è rimasto stabile allo 0,25%. Stamane il dato sulla produzione industriale giapponese è risultato più alto delle attese a settembre con un incremento dell’1,4% su base mensile, dopo il -3,3% registrato ad agosto. Le stime degli analisti sono per una salita dello 0,9%. Modesto recupero dello yen, stamattina a 152,9 da 153,4 di mercoledì. Le borse della Cina scendono. Hang Seng di Hong Kong -0,1%. Indice CSI 300 -0,2%. Kospi della Corea del Sud +0,6%. BSE Sensex di Mumbai -0,5%.
Borse europee: occhi su Stellantis, Prysmian, Stm
Le Borse europee sono attese in calo in apertura stamane come suggerisce il -0,51% del future sull’Eurostoxx50. Anche i futures statunitensi scendono (-0,22% quello sul Dow Jones e -0,52% quello sull’S&P500)
Volkswagen, colosso tedesco dell’automotive, ritiene che una riduzione degli stipendi del 10 percento darebbe al gruppo i mezzi per effettuare investimenti futuri in modo da rimanere competitiva e salvaguardare i posti di lavoro. L’annuncio arriva dopo una richiesta del sindacato IG Metall di aumentare gli stipendi del 7% e ripristinare i contratti collettivi, con l’azienda che ha affermato di non essere in grado di soddisfare tali richieste.
Stellantis. La casa automobilistica italo-francese ha chiuso il terzo trimestre del 2024 con ricavi netti per 33 miliardi di euro, in calo del 27% rispetto al terzo trimestre del 2023, principalmente per minori consegne e un mix sfavorevole, oltre all’impatto dei prezzi e dei cambi. Confermata la guidance finanziaria per il 2024, che era stata aggiornata lo scorso 30 settembre 2024. A inizio 2025 calibrazione cedola e buyback. Doug Ostermann, il nuovo Cfo di Stellantis: il terzo trimestre è sotto il nostro potenziale, progressi su problemi operativi
Prysmian, attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con Ricavi di Gruppo pari a 12.362 milioni di euro, con una crescita organica del -1,4%. I miglioramenti in Transmission (+12,3% di crescita organica) e Power Grid (+1,8% di crescita organica) sono stati compensati da una diminuzione in Electrification (-3,0% di crescita organica) e in Digital Solutions (-17,3% di crescita organica). Nel terzo trimestre si è registrata una crescita organica complessivamente positiva, pari all’1,8%.
StMicroelectronics, colosso italo-francese dei semiconduttori, ha tagliato l’outlook per il 2024 dopo un terzo trimestre in cui i ricavi netti hanno visto un calo su anno del 26,6%. Anno su anno, le vendite nette a OEM e Distribuzione sono diminuite rispettivamente del 17,5% e del 45,4%. L’utile lordo è sceso su anno del 41,8%. I ricavi per l’anno in corso sono visti a circa 13,27 miliardi di dollari, corrispondenti ad un calo anno su anno del 23,2%, nella fascia inferiore della forchetta indicata il trimestre precedente.
Intesa Sanpaolo pubblica i conti del terzo trimestre del 2024. Intanto Moody’s ha confermato i rating Baa1 sui depositi e sul debito senior unsecured con outlook stabile