Le borse europee chiudono sopra la parità, rallentando nel finale con focus sulle mosse di Trump sui dazi, il giorno dopo la Bce e mentre prosegue la stagione degli utili. Giornata ricca di dati macro: l’inflazione francese si attesta all’1,4%, mentre in Germania scende dello 0,2%, superando le attese. La Bce prevede un’inflazione media del 2,1% per il 2025, suggerendo nuovi tagli ai tassi. Milano chiude +0,12%, Parigi +0,11%, Francoforte sotto la parità e Madrid -0,4%.
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Oltreoceano la situazione è migliore. Wall Street viaggia in rialzo sostenuta dai conti di Apple e dai dati macro Usa: l’indice del costo del lavoro segna +0,9% nel quarto trimestre, in linea con le attese, e le spese personali aumentano dello 0,7% a dicembre. Anche l’inflazione Pce di dicembre non ha rivelato grosse sorprese (+0,3%). L’euro scivola a 1,038 dollari (-0,38%), mentre il rendimento del Treasury decennale è stabile a 4,52%.
Sul listino milanese in luce Stm, che recupera con un +2,88% dopo il calo di ieri dovuto a conti 2024 deludenti e previsioni incerte per il primo trimestre 2025. Bene anche Leonardo (+2,16%) e Prysmian (+1,32%). Ferragamo spicca con un +6% grazie ai solidi ricavi 2024, trainando anche Cucinelli (+1%) e Moncler (+0,5%). Le banche restano sotto osservazione, con Mps in calo dello 0,22% in attesa dell’Ops su Mediobanca (-0,8%) e Unicredit (-0,89%), che scivola in attesa del Golden Power su Banco Bpm. Tra i peggiori anche Campari (-1,2%), Iveco (-1%) e Inwit (-0,99%).