Le Borse europee hanno chiuso in rosso, con gli investitori preoccupati per l’imminente applicazione dei dazi reciproci tra Stati Uniti e Europa. Milano ha perso l’0,92%, Parigi lo 0,8%, Francoforte -0,93%, Madrid lo 0,85%. Londra ha limitato i danni con una flessione dello 0,11%. La paura che la guerra commerciale globale si intensifichi ha spinto gli investitori verso beni rifugio come l’oro, che ha raggiunto nuovi record, toccando i 3.086 dollari l’oncia.
Oltreoceano, Wall Street ha subito un duro colpo, con il Nasdaq che ha perso oltre il 2%. A spingere i listini americani in rosso sono stati un’inflazione che non accenna a diminuire e la scarsa fiducia dei consumatori. Il dato Pce ha registrato un rialzo dello 0,3% a febbraio, in linea con le previsioni, ma la componente “core” ha superato le aspettative, alimentando timori su future politiche monetarie restrittive. L’indice sulla fiducia dei consumatori è sceso ai minimi dal 2022, riflettendo l’incertezza economica.
In vetta al Fste Mib c’è Ferrari (+2,58%), dopo l’annuncio di ieri di un aumento fino al 10% sulle auto vendute negli Stati Uniti in risposta ai dazi di Trump. Perde l’1,22% invece Pirelli, sulla quale rimane ancora l’incertezza rispetto alla quota dell’attuale socio di maggioranza, la cinese Sinochem. Tra gli automobilistici, giù anche Iveco (-4%). Scivolano anche Stellantis (3,71%) e Stm (-3,71%).
Unipol perde il 3,54%, dopo il nuovo Piano strategico 2025-2027, in cui prevede di raggiungere utili consolidati cumulati nel periodo pari a 3,8 miliardi di euro, in crescita del 28% rispetto a quanto realizzato nel triennio 2022-2024.
In rosso i bancari del vecchio continente. A Milano chiudono in calo Pop Sondrio e Bper (entrambi -2,58%), ma anche Unicredit (-2,57%) che ieri ha incassato il via libera dell’assemblea all’aumento di capitale finalizzato all’Opa su Banco Bpm, anche se il ceo Andrea Orcel ha dichiarato che l’operazione non deve avvenire ad ogni costo. Male anche Bpm (-2,02%) che deve rinunciare ai benefici patrimoniali del Danish Compromise in relazione all’offerta su Anima. Bene gli energetici con Italgas, Snam, Terna ed Enel, tutti in deciso rialzo.
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Nel mercato obbligazionario, in lieve rialzo lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi: il differenziale si attesta a 112 punti. Il rendimento del decennale è pari a 3,85%.