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Borsa oggi 25 ottobre: Europa incerta con gli occhi sull’auto dopo l’exploit di Tesla. A Milano Saipem, Eni e Unicredit in evidenza

Imagoeconomica

Europa incerta nell’ultima seduta della settimana, con l’attenzione puntata sui numeri di Eni, Mercedes e Sanofi. In attesa del giudizio dell’agenzia di rating Dbrs, che arriverà in serata, Il Ftse Mib viaggia sopra la parità, mentre le altre borse si tingono di rosso sbiadito: la peggiore è Parigi, che cede lo 0,4%. Francoforte e Madrid segnano entrambe -0,1%, mentre Londra + a -0,05% e Amsterdam a -0,2%.

Wall street contrastata, per Tesla la miglior seduta dal maggio 2013

Chiusura contrastata ieri sera per la Borsa americana, con il Dow Jones che ha archiviato la quarta seduta consecutiva in ribasso (-0,31%), mentre lo S&P 500 è riuscito a spuntare uno più 0,22% con cui mette fine alla serie di ribassi. Dinamica molto diversa sul Nasdaq, che ha chiuso in rialzo dello 0,76%, trainata dal nuovo exploit di Tesla che ha realizzato la sua miglior seduta dell’ultimo decennio (+22%), cancellando con un colpo di spugna le perdite delle ultime sei settimane grazie ai conti del terzo trimestre pubblicati mercoledì, ma soprattutto grazie all’atteso incremento delle vendite nell’ordine del 20-30% promesso da Elon Musk grazie al calo dei prezzi. In una sola seduta, la capitalizzazione è salita di oltre 150 miliardi, mentre la ricchezza di Elon Musk è cresciuta di 33,5 miliardi portando il totale a 270,3 miliardi, ben 61 in più rispetto a quella del fondatore di Amazon, Jeff Bezos. Secondo Ed Egilinsky, managing director della società di investimenti Direxion, alla base dell’impennata ci sarebbero anche alcune ricoperture.

Sotto osservazione a Wall Street anche Boeing (-1%), mentre continua lo sciopero e le agenzie di rating puntano il faro sul titolo. Da segnalare anche il crollo di Ibm che ha chiuso la seduta in ribasso di oltre il 6% dopo una trimestrale che ha deluso gli analisti.

Sul valutario, con l’euro prova a mantenersi sopra quota 1,08 sul dollaro, mentre i mercati continuano a chiedersi quali saranno le prossime mosse del numero uno della Fed Jerome Powell in vista della nuovo meeting del Fomc che si riunirà il 6-7 novembre, all’indomani delle elezioni presidenziali Usa.

Asia a due facce: giù Tokyo, su la Cina

La Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso l’ultima seduta della settimana, con gli investitori che guardano con incertezza all’esito delle elezioni in Giappone previste questa domenica. Il il Nikkei ha registrato un calo dello 0,6%. Positive invece le Borse cinesi, con Shanghai e Shenzhen che sono salite rispettivamente dello 0,6% e dell’1,5% dopo che la Banca centrale cinese (Pboc) ha lasciato invariato ai minimi record del 2% il tasso sui prestiti a medio termine a un anno.

Borsa oggi 25 ottobre: Europa incerta dopo l’allerta del Fmi

Prive di una direzione, le Borse europee scelgono la cautela dopo che nel corso del meeting annuale del Fondo monetario internazionale a Washington, la direttrice generale Kristalina Georgieva ha avvertito che l’economia mondiale rischia di rimanere bloccata, a causa della crescita lenta e del debito elevato. Secondo l’Fmi, inoltre, l’economia europea rischia di rimanere indietro rispetto a quella statunitense. Il richiamo del Fmi è anche per l’Italia, che dovrebbe “essere più ambiziosa” nelle misure per ridurre l’alto debito publico.

In Europa la stagione dei conti prosegue oggi con Eni, Sanofi e soprattutto Mercedes, con gli investitori che continuano a tenere sott’occhio lo stato di salute del mercato dell’auto continentale. Anche i rendimenti dei titoli di Stato viaggiano all’insegna della cautela, quello del Treasury Usa 10 anni cala al 4,17% e quello del Btp 10 anni è al 3,47%. 

In serata, dopo i verdetti di Fitch e S&P Global, è atteso il giudizio di Dbrs sul rating dell’Italia, attualmente a BBB (high) con un outlook stabile, oltre che quello di S&P sul rating del Belgio e di Moody’s sul rating della Francia, attualmente di Aa2 con un outlook stabile dopo che circa due settimane fa Fitch ha tagliato l’outlook portandolo a negativo.

I conti di Eni

Dopo la cessione del 25% di Enilive a Kkr, Eni (+0,65%) ha alzato il velo sui conti del terzo trimestre e dei nove mesi, chiusi con risultati in flessione dovuti ad un “più debole contesto operativo” ma sottolinea la “resilienza dei risultati finanziari” che “riflette la solidità del modello di business”. Nel terzo trimestre il gruppo ha registrato un utile operativo pro forma adjusted di 3,4 miliardi (-14%), un utile netto adjusted di 1,27 miliardi (-30%) e un utile netto di 522 milioni. Nei 9 mesi l’utile operativo si attesta a 11,62 miliardi, l’utile netto adjusted a 4,372 miliardi e l’utile netto a 2,394 miliardi.  La produzione di idrocarburi nel terzo trimestre è aumentata del 2% a 1,661 milioni di boe al giorno e nei 9 mesi e’ cresciuta del 4% a 1,704 milioni. Per il 2024 Eni ha confermato l’obiettivo di produzione di idrocarburi annuale prevista a circa 1,70 mln di boe/g e rivisto al rialzo il risultato del GGP con l’ebit atteso a 1,1 miliardi. Considerando che il piano di dismissione sta procedendo meglio delle aspettative iniziali, Eni ha aumentato il piano di buyback 2024, che ora è atteso pari a 2 miliardi di euro, +25% rispetto alla guidance precedente di 1,6 miliardi e +80% rispetto al piano annuale originale. Questo incrementerà il ritorno totale di cassa agli azionisti a circa il 38% del flusso di cassa operativo. Riconfermate le aspettative sui risultati consolidati di gruppo, al netto degli effetti di scenario che è rivisto al ribasso, e la previsione di investimenti. L’amministratore delegato Claudio Descalzi  ha evidenziato il “modello business solido” e “le remunerazioni competitive agli azionisti”.

Piazza Affari: gli altri titoli sotto i riflettori

A Piazza Affari continua a primeggiare Saipem (+3,65%) dopo la forte accelerazione registrata nel terzo trimestre. 

A Piazza Affari riflettori ancora puntati sull’operazione Unicredit (+0,75%) dopo che Mf-Milano Finanza ha rivelato che la banca italiana si è coperta dal rischio della partecipazione in Commerz. Secondo le indiscrezioni, l’istituto avrebbe chiamato la merchant americana Jefferies per assicurare la quota da eventuali fluttuazioni di mercato, utilizzando strumenti finanziari che mitigano il rischio di cali nei prezzi.

Positivo il titolo Banco Bpm dopo che S&P ha migliorato il rating di un notch a BBB/A-2 e ha indicato la propria aspettativa sul fatto che la forte presenza di Banco Bpm nelle aree più ricche del Nord Italia e il modello di business ben diversificato siano destinati a sostenere la stabilità del business nei prossimi anni. Nel comparto bancario sale anche Mps, che avanza di circa mezzo punto percentuale. 

Segno meno invece per Campari (-1,29%), Moncler (-0,85%), Hera (-0,77%) e Stellantis (-0,6%).

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Categories: Finanza e Mercati