Le Borse europee aprono con cautela, seguendo il rialzo di Wall Street, ma restano sotto pressione in attesa di sviluppi sulla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, un balletto che sembra non avere mai fine. L’incertezza è palpabile: l’ottimismo sull’apertura al dialogo tra i due colossi economici si scontra con le parole del segretario del tesoro Usa Scott Bessent, che frena gli entusiasmi, ricordando che i negoziati non sono ancora iniziati e che ogni mossa unilaterale è esclusa. Parole che rispecchiano anche l’andamento contrastante delle borse asiatiche, con Tokyo in rialzo e Hong Kong e Shanghai in calo.
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Sul fronte geopolitico, lo scontro sull’Ucraina si intensifica, con Donald Trump che attacca duramente Volodymyr Zelensky su Truth, accusandolo di non riconoscere la Crimea come russa e definendolo un “uomo senza carte da giocare”. “Le sue dichiarazioni incendiarie non fanno che complicare la risoluzione del conflitto”, afferma Trump, mettendo in dubbio le possibilità di pace per Kiev.
A Piazza Affari, gli occhi sono puntati su Generali, con il rinnovo del Cda in vista, e sulle trimestrali: Stm, nonostante un crollo degli utili dell’89,1%, ha comunque superato le previsioni. Bene anche Saipem, che registra utili in crescita e un portafoglio ordini da 33 miliardi. Positiva anche la performance di Eni, che regge nonostante il calo del petrolio. Riflettori anche su Unicredit, che attende l’esito della valutazione da parte di Banco Bpm sull’Offerta Pubblica di Scambio (Ops), con partenza prevista per lunedì.
Sul fronte valutario, l’euro/dollaro rimane stabile a 1,1351, mentre il petrolio si mantiene piatto, con il Wti a 62,3 dollari al barile. L’oro, invece, segna una timida ripresa (+1%), toccando i 3.322 dollari l’oncia.