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Borsa oggi 21 novembre: Nvidia non accende i mercati, bitcoin vicino ai 100.000 dollari. Resta alta la paura nucleare

Imagoeconomica

La prospettiva di un rallentamento della crescita delle vendite del colosso dell’intelligenza artificiale Nvidia e le preoccupazioni per l’escalation delle tensioni tra Russia e Ucraina tengono gli investitori con il fiato sospeso, mentre è ancora il bitcoin a continuare a salire imperterrito, verso i 100.000 dollari, scommettendo sul fatto che Trump 2.0 sarà favorevole alle criptovalute. I rendimenti obbligazionari e il dollaro sono saliti e un’asta di titoli del Tesoro Usa a 20 anni risultata debole hanno ricordato quanto sia profondo il deficit fiscale di Washington e la difficoltà degli investitori a finanziarlo. Sui mercati valutari, il dollaro cede leggermente ma resta in testa, con l’indice del dollaro vicino al massimo dell’ultimo anno toccato la scorsa settimana. Le borse europee sono viste aprire positiuvamente. Si è sbloccato stanotte l’impasse tra popolari, socialisti e liberali a Bruxelles: via libera ai due vicepresidenti esecutivi Raffaele Fitto e Teresa Ribera

Cresce la paura per il fronte Ucraina-Russia

Sul lato geopolitico, a preoccupare sono state le notizie del lancio da parte dell’Ucraina di missili britannici Storm Shadow a lungo raggio in territorio russo dop che il giorno prima lo aveva fatto con i missili Atacms di fabbricazione statunitense e la Russia ha annunciato di aver abbassato la soglia per l’azione nucleare. L’indicatore della paura di Wall Street è balzato a 18,79 prima di scendere a 17,24, comunque al livello più alto dalle elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre. Le tensioni hanno impattato anche sui prezzi del petrolio. Il future sul greggio Brent sono in rialzo dello 0,2%, a 72,97 dollari stamane, mentre i future sul greggio US West Texas Intermediate sono saliti dello 0,23%, a 68,91 dollaro

Nvidia superstar, ma non abbastanza

Il Nasdaq, focalizzato sulla tecnologia, ha chiuso in ribasso ieri, appesantito dai risultati deboli di Target, mentre attendevano i dati della megacap Nvidia, pubblicati dopo la chiusura. La società più preziosa al mondo ha riportato un balzo negli utili per azione del terzo trimestre e ha previsto la crescita di ricavi per il quarto trimestre più lenta in sette trimestri: a circa il 69,5% dal 94% del terzo trimestre. Per gli investitori abituati a vedere la beniamina dell’intelligenza artificiale superare tutte le stime, i numeri si sono rivelati deludenti. Le azioni, già in leggero calo quando ancora la borsa era aperta, sono immediatamente scese nelle contrattazioni after-hours fino al 5% prima di riprendersi, tanto che alcuni analisti si domandano se lo splendore della beniamina dell’intelligenza artificiale stia iniziando a svanire. Le azioni Nvidia hanno quasi triplicato il loro valore quest’anno, rappresentando circa il 20% dell’indice S&P 500. George Boubouras, responsabile della ricerca presso K2 Asset Management con sede a Melbourne, ha affermato che la reazione del mercato agli utili di Nvidia è stata in parte il risultato delle aspettative molto elevate per ogni risultato trimestrale. “Sebbene abbiano registrato una crescita impressionante dei ricavi e uno slancio positivo, è chiaro che il mercato ne vuole di più“.

Il Dow Jones è salito dello 0,32%, a 43.408,47, l’S&P 500 è rimasto invariato a 5.917,11 e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,11%, a 18.966,14.

Bitcoin a un passo dai 100.000 dollari

Ma l’argomento del giorno resta il bitcoin, che è cresciuto di circa il 40% nelle due settimane successive alle elezioni, poiché gli investitori si aspettano che l’amministrazione Trump stabilisca normative più favorevoli per il settore delle criptovalute. La più grande criptovaluta ha toccato un massimo storico di 97.798 dollari nelle ore di trading asiatiche, con 100.000 dollari non molto lontano supportato dall’ipotesi secondo cui la società di social media di Trump è in trattative per acquistare la società di trading di criptovalute Bakkt.

Il governo giapponese pronto a varare stimoli economici

Anche le borse dell’Asia Pacifico sono sottotono, mentre stanno cercando di elaborare la delusione per i dati di Nvidia che hanno portato qualche debolezza nel segmento dei produttori di semiconduttori.

La borsa di Tokyo è in ribasso dello 0,9% e lo yen tratta più o meno sui livelli di ieri, dopo qualche su e giù stanotte, a 155. Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba si appresta a presentare un pacchetto di stimoli economici da 140 miliardi di dollari per alleviare il peggioramento del costo della vita. Secondo l’emittente pubblica NHK, il pacchetto ammonterà a 21,9 trilioni di yen, una cifra maggiore di quelle stanziate nei provvedimenti dello scorso anno. 13.900 miliardi di yen dovrebbero arrivare dalla spesa dal conto generale, ha dichiarato NHK. Il piano proposto dovrebbe essere approvato dal governo domani, dopo il ritorno di Ishiba dal Sud America.

Le borse della Cina sono deboli. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen sulla parità. Hang Seng di Hong Kong -0,2%. Indice TAIEX di Taipei -0,5%, soprattutto a causa del ribasso di Taiwan Semiconductor Manufacturing. È in rialzo dello 0,5% l’indice KOSPI di Seul. In ribasso dello 0,7% l’indice BSE Sensex della borsa di Mumbai.

L’impero dell’indiano Adami crolla su accuse di corruzione

Il conglomerato indiano Adani Group è finito sotto i riflettori dopo che il suo presidente Gautam Adani è stato incriminato a New York per il suo presunto ruolo in un sistema di corruzione da 265 milioni di dollari, secondo i procuratori statunitensi. La corruzione sarebbe avvenuta prima di importanti decisioni statali sullo sfruttamento dell’energia solare. Le ricadute per l’impero Adani sono state immediate, con le azioni delle società quotate del conglomerato che sono crollate tra il 10% e il 20% e con la perdita di 28 miliardi di dollari di valore di mercato alle aziende del Gruppo Adani, trascinando al ribasso gli indici azionari di riferimento dell’India. Anche i titoli in dollari di Adami sono scesi. L’ammiraglia Adani Enterprises è in picchiata con un -23%. Le società satellite del conglomerato controllato da una delle persone più ricche del mondo, avrebbero nascosto il piano mentre cercavano di raccogliere fondi dagli investitori statunitensi. Adani Ports & Special Economic Zone segna un calo del -20%. State Bank of India, principale finanziatore del gruppo Adani, perde il -5,2%. Adani group ha fermato il collocamento di un bond in dollari da mezzo miliardo avviato nei giorni scorsi.

Borse europee viste positive. Sciolto il nodo vicepresidenti a Bruxelles

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, secondo quanto indicato dal future EuroStoxx 50 a +0,3%. Il Future Dax di Francoforte +0,3%. Ieri il FTSEMIB di Milano ha chiuso in ribasso dello 0,3%. Si è sbloccato stanotte l’impasse tra popolari, socialisti e liberali a Bruxelles: via libera ai due vicepresidenti esecutivi Raffaele Fitto e Teresa Ribera

Monte Paschi. Il collocamento di un’obbligazione senior preferred a sei anni da 750 milioni di euro ha visto una domanda diversificata, con ordini provenienti in particolare da Regno Unito e Irlanda per il 49%. L’Italia ha raccolto il 30%, la Francia il 9%, l’area Germania-Austria-Svizzera il 5%. L’operazione ha registrato ordini fino a 2,4 miliardi di euro.

Stellantis. Lo scorso mese le registrazioni di automobili si sono confermate sui livelli del mese precedente, i marchi del gruppo Stellantis sono andati peggio del mercato. Il governo ha chiesto alla società di presentare entro il 16 dicembre un piano convincente e sostenibile che preveda investimenti negli stabilimenti in Italia. Lo ha detto il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso

Mfe. La Media For Europe della famiglia Berlusconi, ha registrato un aumento del 29% dell’utile operativo nei nove mesi grazie alla crescita della raccolta pubblicitaria. L’Ebit, salito a 126,6 milioni, ha superato il consensus degli analisti che si aspettavano in media 115 milioni di euro. L’utile netto, escludendo il contributo di Prosiebensat, è cresciuto del 38,7%, mentre i ricavi pubblicitari lordi totali sono saliti a 1,94 miliardi di euro da 1,82 miliardi dell’anno precedente, grazie a una netta accelerazione nel terzo trimestre, dice una nota. Mfe prevede che la raccolta pubblicitaria salga di circa il 5% quest’anno e di oltre il 6% solo in Italia.

Igd ha approvato il piano industriale 2025-2027, il cui obiettivo primario è quello di inaugurare una stagione di crescita con un ritorno alla distribuzione di un dividendo continuativo e sostenibile. Il piano – si legge in una nota – prevede un net rental income al 2027 in crescita a perimetro omogeneo del 16% rispetto al dato atteso a fine 2024 e un Ebitda della gestione caratteristica a circa 98 milioni di euro (crescita organica pari a circa +16%). La società intende migliorare i principali indicatori finanziari mantenendo un profilo investment grade, recentemente confermato, e portare il loan to value a fine 2027 a circa 40%. In arco piano sono previste dismissioni di asset non core per circa 100 milioni interamente finalizzate a ridurre la leva finanziaria del gruppo. Gli investimenti in programma, per un totale di circa 50 milioni, sono volti a incrementare l’attrattività del portafoglio e ridurne l’impatto ambientale, prosegue la nota.

Talea Group. Il cda della società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’e-retailing di prodotti legati alla salute e benessere della persona, ha deliberato di emettere sino a un massimo di 1.772.743 nuove azioni ordinarie al prezzo di 4,50 euro, comprensivo di sovrapprezzo, per un controvalore complessivo pari a massimi 7.977.343,50 euro. Talea ha chiuso la seduta di ieri a 4,79 euro. Le nuove azioni ordinarie sono offerte in opzione agli azionisti nel rapporto di 7 azioni ordinarie di nuova emissione ogni 27 azioni possedute

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