L’emergenza non è ancora finita, come dimostra il nuovo crollo in California della First Republic -47%. E Michael Wilson, autorevole strategist di Morgan Stanley, scrive che è partita l’ultima fase del “mercato Orso”, con nuovi tonfi improvvisi ed imprevedibili. Ma, almeno per ora, il peggio sembra passato.
L’apertura delle Borse europee
Apertura in rialzo per i listini europeo, con l’indice EuroStoxx 50 che segna +0,4%. I mercati hanno digerito gli aspetti più critici dell’operazione Ubs/Credit Suisse, compreso il sacrificio degli obbligazionisti. Merito della Bce ha garantito che non seguirà mai l’esempio svizzero.
Dow Jones: miglior seduta da gennaio
L’apertura positiva poggia anche sulla conclusione brillante della seduta Usa. L’indice settoriale delle banche è salito dell’1 per cento abbondante. Il Dow Jones, l’indice delle blue chips, ha messo a segno la miglior seduta dal sei gennaio: +1,2%. L’S&P500 ha guadagnato lo 0,9%. Nasdaq +0,4%. Oltre Oceano i future sono positivi, ma, soprattutto, il Vix, l’indice della paura, scende sotto quota 25 a livelli di normalità.
Chiusura positiva per le borse asiatiche
Infine, dà conforto l’apertura dei listini asiatici nel secondo giorno dopo il deal, quello ritenuto più delicato. Le borse hanno chiuso in positivo: Hang Seng di Hong Kong +0,8%. Recuperano sia Hsnc che Standard Chartered, i gruppi bancari sotto osservazione per la presenza di importanti quote di obbligazioni AT1.
Chiusa Tokyo per festività, avanzano il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,5%. Kospi di Seul +0,3%. E il BSE Sensex di Mumbai +0,6%.
Usa, in vista l’assicurazione di tutti i depositi
L’indice settoriale delle banche è salito di oltre l’uno per cento ma è proseguita la discesa di First Republic Bank -47%. La banca con sede a Francisco è in questo momento l’area più delicata, quindi più sorvegliata, di tutto il sistema statunitense del credito. Non fosse per altro che per ragioni di contiguità territoriale con la fallita Silicon Valley Bank. La Fed vigila ed una cordata di undici banche, secondo quanto raccontava ieri sera il Wall Street Journal, hanno in preparazione un nuovo intervento di emergenza.
I grandi lavori per il salvataggio di First National, affidati in via ufficiosa al numero uno di JP Morgan Jamie Dimon s’incrociano con l’inizio dei lavori del Fomc, il comitato monetario della Fed. Si fa strada, sotto la spinta dei democratici, la decisione di estendere la garanzia sui depositi bancari oltre i 250 mila dollari per tutti i correntisti. Un portavoce della Casa Bianca, interrogato sull’ipotesi, ha detto che saranno usati tutti gli strumenti a disposizione, per sostenere le banche locali.
Non sarà facile per la Fed conciliare le iniezioni di liquidità per scongiurare la crisi con la stretta finanziaria che fino a pochi giorni fa sembrava scontata. Metà degli osservatori prevede che la banca centrale si limiti ad un rialzo dei tassi di un quarto di punto. Ma l’altra metà pensa che il costo del denaro resti invariato.
Scendono i rendimenti dei bund, volano le utilities
Le nuove previsioni hanno fortemente inciso sul mercato obbligazionario. Il Treasury Note a dieci anni è intorno al 3,50% di rendimento. Ieri giornata senza tensioni per la carta europea, con il Bund a dieci anni collocatosi a 2,11%. Recupera il Btp, trattato a 3,87%, scende lo spread a 181 punti.
- Il calo del costo del denaro ha ridato ossigeno alle utility. Grazie al recupero delle banche Piazza Affari +1,6% torna in testa alle borse europee.
- L’euro ha riguadagnato posizioni su dollaro, il cross è intorno a 1,071.
- L’oro tratta un filo sotto i 2.000 dollari l’oncia.
- Debole il petrolio: wti a 67 dollari il barile.
Auto, aumentano le vendite di Stellantis
Le immatricolazioni di automobili in Europa proseguono il 2023 con un andamento positivo, registrando a febbraio il settimo mese consecutivo di incremento. Secondo i dati diffusi da Acea, il mese scorso nei paesi Ue, Efta e in Gran Bretagna le immatricolazioni sono salite su base annua del +12,2% a 902.775 veicoli. In particolare, il mercato spagnolo è cresciuto del 19,2% e quello italiano del 17,4%. Più indietro, Francia e Germania hanno registrato un progresso, rispettivamente del 9,4% e del 2,8%. Il gruppo Stellantis ha visto a febbraio invertire in positivo la tendenza con vendite in rialzo del 2% a 167.097 veicoli con una quota di mercato al 18,5% dal 20,4% di un anno prima.