Dopo il rally che ha riportato i mercati sui massimi di lungo periodo, le Borse europee procedono in ordine sparso. Milano riduce i guadagni rispetto all’apertura e si mantiene vicino alla parità, ben ancorata ai 39mila punti. Bene Parigi e Madrid, mentre Francoforte e Londra cedono terreno. Intanto i future di Wall Street suggeriscono una partenza favorevole per gli Stati Uniti.
L’attenzione degli investitori si sposta dalle tensioni geopolitiche alle prossime mosse delle banche centrali. In Medio Oriente, la tregua tra Israele e Hamas è saltata, mentre la telefonata tra Trump e Putin ha portato solo a una pausa temporanea sugli attacchi alle infrastrutture energetiche. Ora i mercati attendono indicazioni dalla Fed: non si prevedono interventi sui tassi, ma si cerca di capire l’orientamento della banca centrale statunitense di fronte ai segnali di rallentamento dell’economia. Domani toccherà a Bank of England, Riksbank e Banca nazionale svizzera, dopo che oggi la Banca del Giappone ha confermato i tassi invariati.
La crisi politica in Turchia scuote i mercati. L’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, principale rivale di Erdogan, ha innescato vendite pesanti sulla Borsa di Istanbul, con il listino sospeso dopo un forte calo. I rendimenti dei titoli di Stato turchi sono schizzati al rialzo, mentre la lira ha toccato un nuovo minimo contro il dollaro. L’arresto è avvenuto il giorno dopo la revoca del diploma universitario di Imamoglu, una mossa che potrebbe escluderlo dalla corsa alle prossime elezioni presidenziali.
A Piazza Affari si mettono in evidenza Mps e Mediobanca che continuano a ridurre lo sconto sull’Ops, dopo che il ceo Alberto Nagel ha ribadito il suo no all’offerta. Nella relazione per l’assemblea del 17 aprile, Mps sottolinea che la fusione con Mediobanca porterebbe benefici all’economia italiana. Leonardo, dopo essere stata spinta al rialzo dal giudizio positivo di Morgan Stanley, ha virato in territorio negativo. In rosso anche Campari, Amplifon e Interpump. Tim resta debole nonostante l’upgrade di Intesa Sanpaolo, che ha alzato il target price.
Fuori dal paniere principale, forti vendite su De Nora dopo la pubblicazione dei dati 2024.
Lo spread scende a 105 punti, con il rendimento decennale italiano a +3,84% e quello tedesco al +2,79%.
L’oro segna nuovi record spinto dalle tensioni geopolitiche. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio scende e il gas risale.
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