Il pronto soccorso della finanza globale si riempie di pazienti illustri. Dopo Svb e Crédit Suisse ieri è stata la volta di First Republic Bank, oggetto di una trasfusione di 30 miliardi di dollari da undici donatori. In tutto una pioggia di denaro (152 miliardi di dollari più i 50 miliardi di franchi della banca centrale svizzera) per sostenere la liquidità del sistema. Più di quanto (111 miliardi) immesso nel sistema durante a crisi del 2008.
Lo sforzo per evitare una Lehman Brothers 2 sembra aver avuto successo anche se, qua e là, affiorano inevitabili segnali di nervosismo: il comparto bancario, a livello globale, chiude a +10% dopo una giornata volatile segnata, nota Reuters, da 17 sospensioni degli scambi con forti oscillazioni sui prezzi.
- La tempesta, comunque, sembra superata: stamane le Borse dell’Europa aprono in rialzo: Milano +1,4% a quota 26.282. Si indebolisce il dollaro nei confronti delle controparti di riferimento.
- Le Borse dell’Asia Pacifico si mantengono nella scia di Wall Street, ieri in forte rialzo dopo il colossale trasferimento di liquidità a First Republic Bank. Una trentina di banche statunitensi, tra cui le grandi e le grandissime, trasferiranno complessivamente trenta miliardi di dollari dei loro depositi alla banca californiana in affanno.
- Decisivo, sullo scacchiere europeo, l’intervento della Banca centrale svizzera per spegnere l’incendio del Crédit Suisse. Le autorità monetarie hanno avviato un cantiere di lavori per un possibile takeover dell’istituto da parte di Ubs, l’altro colosso finanziario elvetico. Ma le due banche sono fredde: Ubs è concentrata sull’obiettivo di diventare la prima banca del mondo per i superricchi.
La Bce congela il QT, risalgono le colombe
L’evoluzione positiva della crisi ha consentito alla Bce di mantenere i programmi iniziali. I tassi, come previsto, salgono di 50 punti base. Un rialzo di soli 25 punti base, l’ipotesi che circolava sui mercati, “avrebbe potuto far preoccupare il mercato, inducendolo a credere che ci fosse davvero il rischio di un fallimento sistemico del sistema bancario
In compenso non è stata fatta alcuna menzione all’accelerazione dell’andamento del Quantitative Tightening (la riduzione del bilancio dell’istituto) oltre il secondo trimestre e Christine Lagarde ha dato rassicurazioni sull’impiego degli strumenti di liquidità. La dichiarazione contiene un notevole spostamento verso un tono più dovish, sottolineando la dipendenza dai dati e rinunciando a segnalare successivi rialzi dei tassi.
Piazza Affari – 5% in settimana, prepara la ripresa
- I mercati europei hanno preso atto che la stagione dell’aumento dei tassi volge al termine anche a Francoforte.
- Dopo i recuperi di ieri però il bilancio della settimana resta in rosso: Eurostoxx 50 e Stoxx 600 hanno accumulato una perdita del -2,7%. Milano sta un po’ peggio (-5% il bilancio provvisorio) anche perchè il FTSE Mib è zeppo di banche. Il bilancio da inizio anno resta comunque ancora il migliore nel Vecchio Continente con un +9% circa.
- Bisogna però fare i conti con l’inflazione: a febbraio +9,1% in Italia, più alta del previsto. Scende l’energia, ma non il “carrello della spesa”, vista la pressione sugli alimentari.
- Sono tornati sù i tassi di mercato. Treasury Note a dieci anni stamattina a 3,56%, da 3,48% di ieri.
- Il Bund ha chiuso a 2,28%, +16 punti base rispetto al giorno prima.
Corre il Nasdaq, future Usa piatti
- Si indebolisce il dollaro nei confronti delle controparti di riferimento. Cross euro dollaro in rialzo dello 0,3% a 1,064.
- Ieri a Wall Street il Nasdaq ha chiuso in rialzo del 2,5%, l’S&P500 dell’1,8%. I future sono piatti.
- Positiva la settimana in Asia. Le borse dell’Asia Pacifico confermano l’aria di ripresa. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna l’1,5%, +0,8% il bilancio settimanale provvisorio. Hang Seng di Hong Kong +1,9% (+1,2% la settimana). Nikkei di Tokyo +1% (-2,8% la settimana). Kospi di Seul +0,7%, a questi prezzi chiude con una variazione intorno allo zero la settimana.
- Sale l’oro: +0,5% a 1.928 dollari. A questi prezzi, la settimana termina con un guadagno del 3,3%.
- Petrolio WTI a 69 dollari il barile, in lieve rialzo: -10% è il calo settimanale a questi prezzi.
- Il ritorno della liquidità sta riportando su il bitcoin, +4% stamattina a 25.750 dollari.
Enel conti record. Buy back per Eni, Webuild vede il Ponte
Sotto i riflettori stamane i conti dell’Enel. La società chiude il 2022 con utile netto ordinario di 5,39 miliardi, in calo del 3,6% oltre le attese del mercato, poste tra i 5 e i 5,3 miliardi. Il gruppo alza comunque del 5,3% la cedola, 0,40 euro ad azione di cui metà già erogata a gennaio in acconto. Il margine operativo lordo ordinario è cresciuto del 2,5% a 19,68 miliardi, nella fascia alta delle stime, grazie ai cambi favorevoli e «alle positive performance del business integrato» tra le varie attività del gruppo. Inoltre sta accelerando. Positivo il fatto che le dismissioni annunciate con il cambio di perimetro che comportano, non abbiano portato a rettifiche dei target sul 2023. Il titolo è in rialzo a Piazza Affari: 5,4 euro + 1,95%.
Eni. Il Cda ha deliberato di sottoporre all’assemblea la proposta di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie per un periodo fino alla fine di aprile 2024. Il nuovo programma di buyback ha un valore di 2,2 miliardi, che potrà essere incrementato fino a un massimo complessivo di 3,5 miliardi.
A2A ha formalizzato un’offerta non vincolante per entrare nel capitale sociale dell’utility di Alba Egea con una partecipazione di maggioranza assoluta (50,1%) attraverso un’operazione di aumento di capitale.
Corre WebuIld. Il General Manager Corporate and Finance Massimo Ferrari ha detto a Reuters che il gruppo vede un backlog di circa 56 miliardi di euro a fine 2025. Ieri è stato approvato da Palazzo Chigi il decreto che rimette in moto la macchina per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina: recuperate concessionaria e vecchio progetto da 3,3 km.