Le Borse europee chiudono in positivo, spinte dalle indiscrezioni su dazi “graduali” che Trump potrebbe introdurre per mitigare l’inflazione. Milano è la regina d’Europa con un +0,93%, seguita da Francoforte (+0,64%), Madrid (+0,55%) e Parigi (+0,2%). Londra (-0,28%) e Amsterdam (-0,03%) chiudono invece in rosso. Wall Street prosegue incerta dopo un’apertura intonata grazie ai prezzi alla produzione di dicembre, saliti solo dello 0,2% contro il previsto +0,4% e del 3,3% su base annua, sotto il 3,5% atteso. Fallito il tentativo di rimbalzo di Nvidia (-1,7%). Gli investitori restano cauti: il dato sull’inflazione Usa atteso per domani potrebbe riaccendere la tensione sui mercati. Un aumento superiore allo 0,2% base chiuderebbe infatti le porte a un allentamento monetario da parte della Fed.
A Piazza Affari, le banche dominano la scena: Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Sondrio, Bper Banca. Bene anche Pirelli e Tim dopo la decisione del tribunale di Milano sul ricorso Vivendi. Rosso per Nexi, Campari, Diasorin e petroliferi (in particolare Eni).
Passando all’obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund chiude 121 punti, con il rendimento del Btp decennale benchmark al 3,82%.
Nel settore energetico, il petrolio cala, con il Brent sotto gli 80 dollari al barile, mentre il gas scende a 46 megawattora. Il cambio euro/dollaro rimane stabile a 1,024.
Per approfondire: Le Borse tentano il rimbalzo. Si stabilizzano i rendimenti dei Treasuries. Occhi allo spread francese