Le Borse europee sono miste a metà seduta, appesantite dal calo dei future di Wall Street. Il clima di incertezze globali resta dominato dalla questione dei dazi, con Trump che promette di rispondere alle contromisure della Ue contro le sue tariffe su acciaio e alluminio: non solo auto ma anche tariffe del 200% su vino, champagne e altre bevande alcoliche europee. Nonostante i dati positivi sulla produzione industriale di gennaio (+0,8%), Milano e Francoforte tornano sotto la parità, mentre le altre piazze europee, come Parigi e Madrid, resistono con guadagni più contenuti. Gli occhi degli operatori sono ora puntati sui dati Usa sui prezzi alla produzione e sulle richieste di sussidi di disoccupazione.
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A Piazza Affari, Generali è contrastata nonostante conti superiori alle attese. Acquisti su Brunello Cucinelli in attesa della pubblicazione dei risultati. Il settore bancario, invece, fatica, con Banca Popolare di Sondrio in calo dopo il rally di ieri spinta dalla presentazione del nuovo piano. Occhi su Banco Bpm, che ha ottenuto il via libera per l’Opa su Anima Holding, e Unicredit che avanza nell’acquisizione di Banco Bpm Vita. Amplifon, infine, subisce un abbassamento del target price da parte di Goldman Sachs. In fondo al listino: Campari, Stm e Buzzi.
Tra i titoli sotto pressione, Ferrari si prepara ad affrontare gli effetti dei dazi Usa, mentre Recordati potrebbe subire un impatto sul fatturato a causa delle nuove tariffe. Leonardo, invece, guadagna terreno grazie alla copertura positiva di Jefferies e nuovi ordini per 30 elicotteri.
L’euro scende a 1,088 dollari (da 1,092). Il petrolio è poco mosso, con Wti a 67,85 dollari e Brent a 71,14 dollari. Il gas ad Amsterdam sale dello 0,82%, a 42,6 euro al megawattora.