Le Borse europee iniziano la settimana in ribasso, seguendo l’andamento negativo dei mercati asiatici. A pesare sono i recenti dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, che riducono le prospettive di nuovi tagli ai tassi da parte della Federal reserve, e i futures americani in calo.
In Asia, il clima resta negativo per la quarta seduta consecutiva. Il Csi 300 di Shanghai e Shenzhen ha perso lo 0,29%, l’Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,9%, mentre il Taiex di Taipei ha registrato un pesante -2,28%. Tokyo è rimasta chiusa per festività, evitando così le perdite. Nonostante le difficoltà sui listini, la Cina ha segnato un surplus commerciale record a dicembre, pari a 104,84 miliardi di dollari, grazie a un aumento delle esportazioni del 10,7%. La banca centrale cinese conferma che il Paese è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di crescita del Pil del 5% nel 2024.
In Europa, i principali indici si mostrano deboli: il Ftse Mib di Milano cede lo 0,81%, in linea con Parigi (-0,69%) e Francoforte (-0,64%). Amsterdam registra la performance peggiore con un calo dello 1,01%, anche se il gas naturale torna a correre, +4,2%, attestandosi a 46,7 euro al megawattora.
Anche il petrolio continua la sua risalita. Il Wti guadagna l’1,82% raggiungendo i 77,96 dollari al barile, mentre il Brent sale dell’1,66% a 81,08 dollari.
A Piazza Affari, Eni beneficia del rialzo del greggio, mentre reggono Telecom Italia e Bper Banca. Tra i peggiori, StMicroelectronics sprofonda del 4,12%, penalizzata dal taglio del giudizio da parte di Td Cowen, che ha abbassato la raccomandazione a “hold” con un target price di 24,5 euro per azione. Stellantis si mantiene stabile grazie all’annuncio di nuovi modelli elettrici a basso costo, pensati per ampliare l’accesso alle auto a zero emissioni.
Intanto, l’attenzione è rivolta a Wall Street, dove entra nel vivo la stagione degli utili con le principali banche – Jp Morgan Chase, Wells Fargo, Goldman Sachs e Citigroup – pronte a pubblicare i risultati trimestrali. Negli Stati Uniti si attendono inoltre dati chiave sull’inflazione, come i report Cpi e Ppi, che potrebbero influenzare le future decisioni della Federal Reserve.
Nel Regno Unito, la sterlina si indebolisce ulteriormente a causa delle preoccupazioni economiche, mentre i rendimenti dei titoli di Stato britannici continuano a salire.
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