Le Borse europee allungano il passo, superando l’incertezza legata all’inflazione americana, mentre la telefonata Trump-Putin alimenta speranze di pace in Ucraina. La prospettiva fa volare Mosca (+6%) e rafforza il rublo. Bene anche le piazze europee: Milano supera i 37mila punti, ai massimi dal 2008, con Parigi, Francoforte e Madrid in rialzo. Amsterdam è debole, mentre Londra si conferma la peggiore tra i listini del Vecchio Continente, penalizzata da previsioni di crescita deludenti e timori per l’economia domestica.
Sul fronte macro, hanno deluso i dati sulla produzione industriale europea che ha visto una contrazione dell’1,1% a dicembre, con un calo annuo del 2%. Negli Usa, i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,4% a gennaio, sopra le attese, con un aumento annuale del 3,5% rispetto al 3,3% previsto. Intanto, Wall Street ha aperto in lieve rialzo dopo il calo di mercoledì. Occhi puntati sui dazi: Donald Trump ha annunciato che “oggi è il grande giorno” per i dazi reciproci.
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Sul listino milanese, riflettori ancora sul risiko bancario: Commerzbank conferma i risultati e prevede un utile di 2,4 miliardi nel 2025, ma annuncia il taglio di 3.900 posti entro il 2028, con Unicredit che perde terreno. Male anche Bpm, penalizzata dal downgrade di Mediobanca, sebbene Hsbc alzi il target, e il settore in generale. Intanto, continua la stagione delle trimestrali: Moncler attende la prova dei conti dopo la chiusura dei mercati, mentre Telecom Italia è senza direzione nonostante i conti 2024 e un possibile ritorno ai dividendi dal 2026. Nexi prosegue il suo rally, sostenuta dalle voci di un possibile cambio di proprietà. Pioggia di acquisti anche su Stellantis, Pirelli e Campari e il lusso spinto dai conti di Essilux. Soffrono i titoli energetici, mentre Leonardo (in recupero) risente della debolezza del settore difesa.
L’avvio dei negoziati per la pace in Ucraina indebolisce il dollaro, con l’euro salito a 1,0433. Il petrolio continua a scendere, con il Brent a 74,5 dollari e il Wti a 70,69, mentre il gas naturale ad Amsterdam scende a 54,1 euro. L’oro continua la sua corsa, restando sui massimi a 2.917 dollari l’oncia.