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Borsa oggi 12 novembre: i “Trump trades” brindano, dal Bitcoin a 90.000 dollari a Tesla +9%, al dollaro. Cina penalizzata

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Mentre il Partito Repubblicano del presidente eletto Donald Trump sembra destinato a conquistare la maggioranza in entrambe le Camere del Congresso, i cosiddetti “Trump trades” non mostrano segni di cedimento. Continua la corsa sfrenata del Bitcoin che ha raggiunto un altro picco record vicino ai 90.000 dollari, mentre il dollaro è salito al massimo degli ultimi quattro mesi rispetto ai principali rivali.

Il rovescio delle medaglia mostra la preoccupazione per i maggiori dazi che vorrà applicare l’amministrazione Trump, che terranno sotto pressione i titoli azionari al di fuori degli Stati Uniti, l’euro, lo yuan cinese e le azioni dei chip in generale. I futures indicano che le borse europee sono destinate a un’apertura in ribasso, mentre l’euro è rimasto radicato vicino al suo livello più basso da aprile. Lo yuan cinese è scivolato a un minimo di 3 mesi e mezzo rispetto al dollaro martedì.

Bitcoin sfiora in Asia i 90.000 dollari. Tutto il comparto s’impenna. Tesla compresa

Il Bitcoin ha sfiorato i 90.000 dollari, cavalcando l’onda dell’euforia generata dall’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, con l’aspettativa che la sua amministrazione sarà favorevole alle criptovalute. La più grande criptovaluta al mondo ha toccato quota 89.637 dollari in Asia, con un guadagno di oltre il 25% dal 5 novembre. Sta crescendo insieme alla casa automobilistica Tesla di Elon Musk, in aumento di quasi il 40% rispetto ai risultati delle votazioni, poiché gli investitori ritengono che gli amici e gli interessi di Trump prospereranno finché lui sarà in carica.

Trump ha abbracciato le risorse digitali durante la sua campagna elettorale, promettendo di fare degli Stati Uniti la “capitale delle criptovalute del pianeta” e di accumulare una riserva nazionale di bitcoin.
Tutto il mondo cripto sta salendo vertiginosamente. Il miner di criptovalute Riot Platforms è balzato di quasi il 17% a Wall Street durante la notte e ha registrato un ulteriore rialzo nelle contrattazioni after-hours. Così anche gli omologhi miner Mara Holdings e CleanSpark è sono balzati di quasi il 30%. MicroStrategy, Società di software e investitore in bitcoin ha annunciato di aver speso circa 2 miliardi di dollari per acquistare bitcoin tra il 31 ottobre e il 10 novembre. Le azioni sono aumentate del 26% e continuavano a crescere nelle contrattazioni after-hours. Anche i token più piccoli come l’ether e dogecoin che hanno registrato un’impennata. Gli investitori in criptovalute vedono la fine di un controllo più rigoroso sotto il presidente della Securities and Exchange Commission statunitense Gary Gensler, che Trump ha detto che sostituirà. Trump ha anche presentato una nuova attività in criptovalute, World Liberty Financial, a settembre. “Quello a cui stiamo assistendo non è solo un traguardo di prezzo; è un segnale che il mercato si sta avvicinando all’idea di bitcoin come un asset più stabile, persino favorito politicamente”, ha detto a Reuters Justin D’Anethan, responsabile dello sviluppo commerciale per l’area Asia-Pacifico presso il market maker di asset digitali Keyrock.

Wall Street archivia la giornata con un guadagno frazionale sul Dow Jones dello 0,69%, mentre, al contrario, rimane ai nastri di partenza l’S&P-500, che si ferma a 6.001 punti, in prossimità dei livelli precedenti. Sulla parità il Nasdaq 100 (-0,05%); sulla stessa tendenza, senza direzione l’S&P 100 (-0,05%). Brilla invece Tesla Motors (+9,06%).

Borse asiatiche tutte in calo. La peggiore è Hong Kong con -2,90%

Le azioni asiatiche sono in netto calo, trascinate dai mercati cinesi e dalle azioni dei chip, mentre gli investitori sono preoccupati per le politiche del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, soprattutto se venissero confermate le voci della scelta del senatore statunitense Marco Rubio come suo segretario di Stato. Il sentiment è rimasto ampiamente pessimista dopo che l’ultimo pacchetto di stimoli di Pechino non è riuscito a generare la spesa diretta rivolta ai consumatori che gli investitori si aspettavano.

L’ampio indice MSCI di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è sceso dell’1,7% al minimo dal 25 settembre, con le azioni di Taiwan in calo di oltre il 2% e le azioni sudcoreane dell’1%. Le azioni dei chip nella regione sono in calo questa settimana dopo che Reuters ha riferito che gli Stati Uniti hanno ordinato a Taiwan Semiconductor Manufacturing Co di bloccare le spedizioni delle scorte di chip ai clienti cinesi, spesso utilizzati in applicazioni di intelligenza artificiale. Le azioni di Hong Kong sono crollate del 2,90%. Le borse cinesi si avviano a chiudere in ribasso: indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,7%. Nikkei di Tokyo -0,4%. SoftBank Group, holding finanziaria giapponese, ha chiuso il secondo trimestre dell’anno fiscale al 31 marzo 2025 (al 30 settembre 2024) con 2.651 miliardi di yen (circa 16 miliardi di euro) di guadagno da investimenti (963,6 miliardi di perdita nello stesso periodo dell’anno fiscale precedente)

In netto calo petrolio e oro

Il dollaro trarrà beneficio da alcune delle politiche che probabilmente manterranno i tassi di interesse statunitensi relativamente più alti per più tempo. L’indice del dollaro, che misura il biglietto verde rispetto a sei omologhi, era a 105,59, appena al di sotto del massimo di 4 mesi toccato lunedì. Per quanto riguarda le materie prime, i prezzi del petrolio sono crollati poiché il piano di stimolo della Cina e i timori di eccesso di offerta hanno tolto entusiasmo ai mercati nelle sessioni precedenti. I future sul greggio Brent sono a 71,60 dollari al barile, in calo dello 0,32%, mentre i future sul greggio US West Texas Intermediate erano in calo dello 0,35%, a 67,80 dollari al barile. L’oro spot è sceso dello 0,5% a 2.606 dollari l’oncia, toccando il livello più basso in un mese.

Borse europee viste aprire in calo. Occhi a Mediobanca, A2A

Le borse europee attese in calo in avvio di seduta (-0,97% il future sull’Eurostoxx50) con i futures statunitensi deboli (-0,15% quello sul Dow Jones e -0,11% quello sull’S&P500). In Germania: a ottobre la crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attestata al 2%, secondo l’ultima rilevazione di Destatis, con un rialzo dello 0,4% rispetto al mese precedente.

Leonard. Iveco, attraverso il suo marchio Idv, ha firmato un accordo preliminare con Leonardo per le forniture nel settore della difesa nell’ambito della joint venture tra quest’ultima e Rheinmetall. La partecipazione di Idv nella Jv sarà compresa tra il 12 e il 15% delle sue attività totali per lo sviluppo e la produzione di veicoli cingolati da combattimento terrestri per l’Esercito italiano.

Mediobanca raddoppia la raccolta netta, mentre crescono i ricavi da commissioni e investimenti. Nel primo trimestre dell’esercizio fiscale 2024/2025 (al 30 settembre 2024) Mediobanca ha registrato un utile netto a 330 milioni di euro (-6,1% su base annua), ricavi stabili a 864,6 milioni. Crescita a doppia cifra per quanto riguarda le commissioni, che hanno chiuso il trimestre estivo con un +29% e hanno raggiunto i 231,2 milioni, “che bilanciano il calo del trading e dell’apporto Assicurazioni Generali”, ha spiegato il gruppo. Per quel che riguarda i ricavi, “il calo rispetto al trimestre precedente (978,6 milioni) è in gran parte riconducibile alla stagionalità del CIB e alla performance di Assicurazioni Generali”, ha aggiunto.

A2A. Il Consiglio di Amministrazione di A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha approvato l’Aggiornamento del Piano Strategico 2024-2035, che mantiene saldi gli obiettivi di crescita industriale del Gruppo definiti nel Piano di marzo 2024. Confermati gli investimenti per 22 miliardi di euro suddivisi in 6 miliardi per l’Economia circolare e 16 miliardi per la Transizione energetica, che permetteranno di raggiungere nel 2035 un EBITDA di 3,3 miliardi di euro e un utile netto superiore a 1 miliardo di euro.

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