Le borse europee chiudono in cauto rialzo, con l’eccezione di Madrid, che perde l’1,45% a causa del crollo di Inditex (-6,58%) dopo una trimestrale deludente. Milano si distingue con un +0,6%, grazie al balzo di Leonardo (+3,06%), Saipem (+2,57%) e Telecom Italia (+2,96%). Francoforte, Londra, Parigi e Amsterdam registrano incrementi più contenuti, rispettivamente +0,41%, +0,3%, +0,39% e +0,3%.
Intanto, Wall Street continua a correre, con il Nasdaq che segna un +1,56%, toccando nuovi massimi storici, sostenuto da un’inflazione Usa di novembre in linea con le attese (+2,7% annuo). Le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed si rafforzano, con il mercato che prevede ora un’alta probabilità di una riduzione di 25 punti base già a dicembre.
A Piazza Affari, i titoli difensivi come le utility soffrono, con Hera e A2A in calo. Stellantis perde lo 0,6%. Le banche sono poco mosse, ma l’attenzione rimane alta su Anima, dopo l’aumento della sua quota da parte del gruppo Caltagirone.
Lo spread Btp-Bund è stabile a 107 punti base, mentre il mercato si prepara al possibile taglio dei tassi della Bce.
L’euro continua a lottare contro il dollaro, mentre il prezzo dell’oro sale vicino ai massimi storici e il petrolio guadagna terreno, nonostante previsioni di domanda globale più debole da parte dell’Opec.
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