Parte in sordina la settimana finanziaria dopo il nuovo pesante scivolone di Wall Street di venerdì. L’avvio della Borsa si preannuncia in salita: i future europei e sulle borse Usa, entrambi sotto di mezzo punto, anticipano un avvio nervoso, sotto la minaccia dei venti di guerra che soffiano da Mosca e delle bombe su Kiev ma anche della determinazione della Federal Reserve (Fed) che interpreta gli ultimi dati positivi sul lavoro Usa come una licenza ad alzare ancora la leva dei tassi.
Chiusa Tokyo, Soffre il Tech cinese
A moderare la spinta ribassista, almeno all’alba, sono le vacanze di Tokyo ( ma i future sul Nikkei scendono sotto i 27 mila punti) e del Kospi coreano. Più ancora, la festa americana del Columbus Day: oggi non lavora il mercato obbligazionario ma i prezzi indicativi, sottolinea Reuter, danno all’80% un aumento di 75 punti base sia per la Fed che per la Bce. I tassi inglesi potrebbero salire di 100 punti. Oggi pomeriggio ci saranno interventi di Ohilip Lane, capo economista della Bce, della vicepresidente della Fed Lael Brainard e di Charles Evans della Fed di Chicago.
Arretrano le Borse della Cina, dove tra sei giorni si apre il ventesimo congresso del Partito Comunista, l’appuntamento quinquennale che dovrebbe ribadire il potere di Xi Jingping. Perde colpi l’Hang Seng di Hong Kong -2,5%, trascinato all’ingiù dal comparto Tech -3,5%.
Giù anche il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,4%. Il prezzo del carbone è schizzato sui massimi degli ultimi due mesi e mezzo, anche perché in tutte le infrastrutture minerarie cinesi l’allerta sulla sicurezza è massimo nei giorni che precedono i lavori del congresso del partito comunista.
Washington alza le nuove barriere sui chip
S’inasprisce il conflitto con Washington sui chip. Il Dipartimento del Commercio Usa ha introdotto nuove limitazioni alla capacità della Repubblica popolare cinese (RPC) di acquistare e produrre alcuni chip di fascia alta utilizzati nelle applicazioni militari. Hua Hong Semiconductor, produttore cinese di chip per applicazioni speciali perde il 9% e tocca i minimi degli ultimi due anni.
Il Btp riparte dai massimi, Bund a 2,19 dopo il voto
Invariato stamane il cambio euro/dollaro a 0,973. Il BTP decennale riparte da 4,68% alla nona settimana negativa, il Bund da 2,19% di rendimento. La coalizione di governo tedesca ha superato la prova delle elezioni nel land della Bassa Sassonia, sede della Volkswagen. L’Spd ha perso qualche punto percentuale di voti rispetto a cinque anni fa, ma resta in testa al 33,4%. I verdi sono saliti di sei punti percentuali al 14,5%. La CDU ha toccato i minimi dal dopoguerra al 28% ed i nazionalisti di destra (AFD), pur essendosi raddoppiati, hanno oltrepassato non di tanto il 10%.
Intenso il lavoro diplomatico Ue alla ricerca di una quadra sull’energia. Domani martedì 11 ottobre tornano a vedersi i ministri dell’Energia dell’Unione europea, per un Consiglio informale a Praga, in preparazione alle nuove misure contro il caro-bollette, mentre mercoledì e giovedì a Bruxelles è previsto un vertice tra i ministri della Difesa della Nato.
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Wall Street guarda all’inflazione, snobba le trimestrali
In Usa cominciano oggi gli incontri d’autunno del Fondo Monetario. Ma due sono gli appuntamenti più attesi dalla finanza globale. La pubblicazione, giovedì, dell’indice dei prezzi alla produzione di settembre (previsto un modesto ribasso da 8,3 a 8,1%) e dell’inflazione di Usa e l’avvio, da venerdì, della campagna delle trimestrali.
Gli analisti non si fanno troppe illusioni sulla prossima campagna delle trimestrali Usa. Secondo il Wall Street Journal gli utili complessivi scenderanno di 34 miliardi rispetto ai tre mesi precedenti. Si comincia venerdì con le grandi banche (JpMorgan, Chase, Wells Fargo e Citi), Delta Airlines e Pepsico.
Petrolio oltre i 98 dollari, gas a 156
Il petrolio WTI tratta stamane in ribasso dell’1% a 91,7 dollari il barile. Il greggio del Texas, la scorsa settimana ha guadagnato il 16%, miglior risultato dallo scoppio della guerra in Ucraina. Brent a 98,04 dollari. Oggi le quotazioni sono frenate dall’aspettativa di un indebolimento della domanda da ricondurre alla stretta monetaria in atto negli Stati Uniti.
Descalzi: così si riduce la pressione russa
- Il gas europeo riparte a 156 euro per mwh, il prezzo più basso da aprile. Il sistema energetico si sta adattando tra aumento degli stoccaggi, riduzione dei consumi e più efficienze, ha spiegato l’ad di Eni Claudio Descalzi: “Il gas russo – ha detto – rappresentava la grande maggioranza dell’approvvigionamento, ora è al 9%, il sistema lo ha sostituito prendendolo altrove, attraverso i rigassificatori: l’Algeria ha aumentato di 3 volte la fornitura, la Norvegia e gli Usa hanno aumentato anche loro, non c’è mai stato un momento in cui la domanda fosse maggiore dell’offerta”.
Al via l’Opa su Atlantia, un nuovo delisting in vista
- Prende il via l’Opa su Atlantia, l’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria di Schema Alfa sulla holding controllata dai Benetton. L’operazione terminerà l’11 novembre.
- Stasera il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunicherà l’ammontare e le caratteristiche dei Btp che saranno emessi il 13 ottobre.