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Borsa oggi 10 marzo: l’Europa guarda ai dazi, a Milano risalgono le utility ma frenano le banche – DIRETTA

Pixabay

Le Borse europee iniziano la settimana con un andamento incerto, tra il rimbalzo della produzione industriale tedesca e le incertezze legate alle politiche commerciali di Trump. Piazza Affari apre in rialzo (+0,58%) ma poi gira in calo, in linea con le altre piazze europee. Giù anche Francoforte nonostante un +2% della produzione industriale di gennaio, dato che batte le attese, con gli analisti che stimavano un rialzo dell’1,6% ma comunque in calo rispetto a gennaio 2024 (-1,6%).

Gli investitori restano prudenti dopo le dichiarazioni del presidente Trump, che non ha escluso il rischio di recessione negli Stati Uniti e ha ribadito la possibilità di aumentare i dazi su Messico, Canada e Cina. Il clima di incertezza spinge verso asset più sicuri come yen e oro. I mercati del Vecchio Continente trovano però sostegno nelle prospettive di aumento della spesa per la difesa e in nuovi investimenti infrastrutturali in Germania.

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Il prezzo del gas ad Amsterdam cala dell’1,2% a 39,5 euro al megawattora. Il petrolio Brent si mantiene stabile a 70,38 dollari al barile.

A Piazza Affari continua il rally di Leonardo, che beneficia sia del piano di difesa presentato dall’Unione Europea, sia dell’accordo sui droni con la turca Baykar. Bene le utility mentre scende tutto il settore bancario. Risale la china, dopo il crollo post conti, Amplifon che ha annunciato l’acquisizione del 100% di Kind Aparaty Sluchowe, filiale polacca di un gruppo tedesco, espandendo così la sua presenza in Polonia. Dopo la sconfitta clamorosa per 4-0 contro l’Atalanta, crolla anche in Borsa la Juventus, dove si registra l’aumento all’8,2% della quota di Tether Investments.

Il mercato crypto è in forte calo dopo i dettagli del piano di Trump per la creazione di una riserva governativa di Bitcoin. Il Bitcoin scende del 4,54% a 75.832 dollari, mentre Ether, Xrp, Cardano e Solana perdono tra il 5% e l’8%.

Lo spread Btp-Bund si mantiene a 107 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,95%.

I mercati asiatici chiudono la seduta con un andamento misto, mentre gli investitori valutano l’impatto dei nuovi dazi Usa del 25% su acciaio e alluminio cinesi, in vigore da mercoledì, e dei deboli dati macroeconomici della Cina. A febbraio, l’inflazione cinese è scesa dello 0,7% su base annua, segnando il primo calo in 13 mesi e peggiore delle attese (-0,4%), segnale di un persistente rallentamento della domanda interna. Tokyo chiude in rialzo dello 0,38%, mentre Shenzhen (-0,11%) e Shanghai (-0,15%) restano stabili. Giornata da dimenticare per Hong Kong, che riporta un -1,82%, mentre Seul avanza dello 0,27%. Mumbai (+0,19%) e Sydney (+0,16%) si mantengono sui livelli della vigilia.

Sul mercato valutario, l’euro resta stabile contro lo yen (+0,04%), mentre segna un modesto rialzo sul renminbi (+0,45%). I rendimenti obbligazionari si attestano all’1,59% per il decennale giapponese e all’1,84% per il titolo cinese.

In rosso i future di Wall Street.

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