Le Borse europee accelerano dopo la frenata dell’inflazione, scesa al 2,2% a marzo rispetto al 2,3% di febbraio, secondo i dati diffusi da Eurostat. Questo calo ha dato nuovo slancio ai mercati, con gli investitori ottimisti su un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce, seppur con un occhio attento ai dazi. Alla vigilia del cosiddetto “Giorno della Liberazione”, il presidente Usa Donald Trump minaccia nuove misure protezionistiche, incluso l’imposizione di tariffe sul petrolio russo. Nel frattempo, Ursula von der Leyen si oppone al protezionismo europeo, definendo le tariffe doganali un “mostro burocratico” che alimenta l’inflazione e ha paventato “contromisure molto decise, se necessario”.
L’incertezza legata ai dazi zavorra anche Wall Street, che apre in calo, mentre Goldman Sachs rivede al rialzo al 35% la probabilità di recessione.
LEGGI ANCHE Borse in rimbalzo, ma con nervi a fior di pelle in attesa dei dazi di Trump
A Piazza Affari, fari puntati sulle banche: Mps, che respinge la bocciatura di ISS sul suo aumento di capitale. mentre Unicredit avanza in attesa del via libera della Consob all’offerta su Banco Bpm, atteso entro il 7 aprile. Gli occhi sono anche puntati sul primo Cda di Tim post accordo Poste-Vivendi. In altalena Stm nonostante l’accordo con la cinese Innoscience per sviluppare tecnologia Gan, chiave per data center AI, energie rinnovabili e veicoli elettrici. Eni e Plenitude completano un aumento di capitale da 209 milioni con EIP per rafforzare la partnership sulle rinnovabili.
Fuori dal listino principale, Enav archivia un 2024 da record con ricavi a 1,037 miliardi (+3,7%) e utile netto in crescita dell’11,5%. Il dividendo proposto è di 0,27 euro per azione, in aumento del 17%. La Juventus riparte con una vittoria contro il Genoa (1-0) nella prima partita sotto la guida di Igor Tudor ed Exor mette sul piatto 15 milioni per sostenere il club in vista di un possibile aumento di capitale. Iren acquisisce il 100% di Egea Holding.
Sul mercato delle materie prime, l’oro continua la sua scalata e il future di giugno tocca i 3.175 dollari, per poi stabilizzarsi a 3.135. Il petrolio Wti si apprezza dello 0,2% a 71,62 dollari al barile, mentre il Brent sale a 74,85. Corre il gas, che raggiunge i 41,93 euro/MWh. L’euro si indebolisce contro il dollaro, scendendo sotto quota 1,08. Lo spread Btp-Bund scende a 111 punti base, con il rendimento del decennale italiano in discesa al 3,78%.