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Borsa: occhi puntati su banche, petrolio e Bce

La spinta ai listini Usa ieri è proseguita grazie allo slancio del petrolio, sostenuto dalle parole di Janet Yellen e da un quadro caratterizzato da interruzioni alla fornitura, con il Wti che ha chiuso a New York per la prima volta sopra i 50 dollari al barile dal luglio scorso. A Wall Street gli indici hanno riagguantato recenti record in intraday per poi chiudere prudenti. Intanto Hilary Clinton si è guadagnata la nomination democratica per le elezioni presidenziali.

L’andamento positivo non è riuscito però a contagiare le Borse asiatiche, che questa mattina si muovono in rosso, eccezion fatta per il Nikkei. Nella notte è stato diffuso il dato sul Pil giapponese (lettura finale): l’economia è cresciuta oltre le previsioni nel primo trimestre del 2016, favorita da una riduzione meno accentuata degli investimenti delle aziende. In particolare, nel periodo gennaio-marzo il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,5%, rispetto al +0,4% comunicato a metà maggio, mentre il dato annualizzato ha mostrato un incremento dell’1,9% dal precedente +1,7%. La componente consumi, che pesa circa per il 60% del Pil è cresciuta dello 0,6% rispetto alla prima lettura di un +0,5%.

I mercati hanno poi registrato anche il dato sulla bilancia commerciale cinese di maggio, il cui surplus è aumentato a maggio a circa 50 miliardi di dollari dai 45,6 di aprile contro attese per un aumento a 58 miliardi. Le esportazioni della Cina sono calate a maggio del 4,1% contro attese degli economisti per un calo del 3,6%. Le esportazioni verso gli Stati Uniti, il principale partner commerciale della Cina, si sono ridotte del 12% mentre quelle verso l’Unione europea del 2,1%.

Sul fronte delle importazioni si è registrato un calo dello 0,4%, il più basso dalla fine del 2014 e molto inferiore alle attese degli analisti che si attendevano una riduzione del 6,7%. Il calo delle importazioni continua il trend di discesa segnato nei 18 mesi precedenti.

Ora si guarda alla produzione industriale della Gran Bretagna e alle scorte settimanali di petrolio Usa. Oggi la Bce di Draghi inizia l’acquisto di corporate bond attraverso il corporate sector purchase programme (Cspp) che amplia il piano di acquisti di Draghi oltre i titoli di Stato.

A Piazza Affari si guarda all’aumento in corso del Banco Popolare, che è partito in discesa – anche ieri il titolo ha registrato un deciso rialzo (+6,10%) -, e all’aumento di Veneto Banca. Ieri Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, tra i promotori del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale di Veneto Banca ha detto che “i soci non raggiungeranno il 51% e quindi Atlante acquisirà il controllo di Veneto Banca” dopo l’aumento di capitale.

Buon andamento ieri anche dei titoli petroliferi, con Saipem in evidenza sulla scia del rialzo del petrolio ma anche dopo la notizia di un nuovo contratto in Arabia Saudita. Secondo quanto riportato ieri sul sito della Borsa di Riyad, infatti, la società si è aggiudicata una commessa onshore del valore di 180 milioni dal gruppo saudita PetroRabigh, che prevede la costruzione di un impianto per il trattamento del vanadio e lo smaltimento della soda caustica.

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Categories: Finanza e Mercati