Il presidente Profumo, riporta il Sole 24 ore, ha riferito ai vertici della Fondazione Mps, in un incontro riservato, che non è in atto nessuna scalata sulla banca – Il titolo continua a correre in controtendenza rispetto al mercato – Mps in un mese ha recuperato il 44% con volumi sostenuti. Il titolo si è riportato sopra i 0,29 euro. E anche oggi ha iniziato le contrattazioni in rialzo in controcorrente rispetto un Ftse mib debole (-0,07%): +0,47% a 1,2979. Un rally che spiazza analisti e investitori. Certo, c’è lo slittamento di Basilea 3 e la discesa dello spread e Siena è tra le banche più sensibili al costo del debito.
Ci sono le parole dell’ad Fabrizio Viola che ha indicato la soglia dei 200 punti (ora siamo scesi a 260) il punto di volta per trasformare la banca che ha in cassa 25 miliardi di Btp in “una di quelle più patrimonializzate”. E c’è un piano industriale che dopo l’accordo con i sindacati è diventato più concreto, pur avendo obiettivi sicuramente sfidanti e di non facile esecuzione (il 75% deve venire dal taglio dei costi). È l’inizio della riscossa della banca? Presto per dirlo. Per ora a guardare le indicazioni degli analisti, che però si sa a volte si muovono in ritardo rispetto al mercato, il titolo sarebbe più da vendere che da acquistare.
A comprare sono molti fondi esteri che, così come stanno tornando sui titoli di Strato italiani, stanno scommettendo nuovamente su titoli periferici in cerca di guadagni e stanno chiudendo le posizioni corte. E il balzo nascerebbe da questioni più tecniche che strategiche, legate a un valore di mercato fortemente depresso.
Ma la stessa Fondazione è probabile si stia interrogando se ci siano mani forti che stanno rastrellando il titolo, ora che mai come prima è in discesa la strada verso importanti cambiamenti negli assetti azionari e un allentamento della presa su Rocca Salimbeni. Il presidente Profumo ha già incassato una delega a un aumento di capitale destinato a nuovi azionisti previsto nel 2014 che diluirà ancora la Fondazione, oggi al 34,9% (più un 15-16% gravita vicino a Palazzo Sansedoni) con la probabilità che il tetto del 4% al diritto di voto venga messo in discussione. “Nessuna scalata in corso” è il messaggio che il presidente Profumo e l’ad Viola hanno portato alla Fondazione, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore.
Ieri infatti si è svolto un vertice riservato tra Banca e Fondazione in vista dell’emissione da 3,9 miliardi di Monti bond e alla luce del balzo del titolo in Borsa. La stessa Consob, come da pressi alla luce di rally così anomali, da giorni sta monitorando il titolo a caccia di una regia comune degli acquisti. D’altra parte, è bene ricordare, che lo Stato con i Monti Bond per ha potenzialmente in mano il 54% del capitale se convertisse le obbligazioni della banca in azioni.
Il prossimo 25-26 gennaio è fissata in prima e seconda convocazione l’assemblea straordinaria degli azionisti per garantire lo Stato con l’attribuzione di deleghe quinquennali al Cda per l’aumento del capitale mediante emissione di azioni ordinarie e con esclusione del diritto di opzione. Un aumento al servizio esclusivo dell’esercizio della facoltà di conversione da parte della Banca dei nuovi strumenti finanziari governativi e del pagamento in azioni degli interessi.