Altro che Biden, che raccomanda di stare cauti ma di non aver paura di Omicron. Altro che l’Oms, l’organizzazione mondiale della Sanità troppo tenera con Pechino. Altro che l’Ema, l’Agenzia Europea per i Medicinali, secondo cui i vaccini attuali continueranno a fornire protezione in attesa di farmaci specifici. Parole che lasciano il tempo che trovano: il mercato crede solo a Stéphane Bancel, il biologo francese emigrato negli Usa per sviluppare Moderna, l’azienda che, in contemporanea con Pfizer-Biontech, ha sviluppato il vaccino sul ceppo della ricerca MRNA. E se lui, come ha fatto stamane, avverte che ci potrebbero volere mesi per avere dei vaccini capaci di debellare la variante Omicron del coronavirus, il Toro torna nella stalla in attesa di tempi più propizi: da Piazza Affari a Francoforte ai future di Wall Street tornano a fioccare le vendite, cala il petrolio e l’oro risale a 1.800 dollari.
Pochi altri al mondo godono oggi di altrettanta credibilità di Bancel. Quando stamane è comparsa la sua intervista al Financial Times buona parte degli operatori europei e di Wall Street hanno cancellato gli ordini di acquisto. “L’efficacia del vaccino nei confronti della variante Omicron – ha detto – non è la stessa che nei confronti di Delta. Non so quanto tempo ci vorrà per avere dati affidabili, ma tutti gli scienziati con cui ho parlato dicono la stessa cosa: le prospettive non sono buone”. Ovvero ci vorrà tempo per trovare un rimedio che faccia da scudo alle 32 mutazioni della variante, “tanto complessa che secondo gli esperti non si sarebbe presentata prima di un anno o due”. Per fortuna non ci vorrà tanto tempo per reagire: in un paio di settimane, assicura lo scienziato, Moderna e Pfizer potranno mettere a punto un ritrovato un grado di fronteggiare l’ultimo flagello. Ma sarà solo l’inizio. “Ci vorranno mesi per produrre su larga scala un vaccino anti-Omicron; Né noi né Pfizer siamo in grado di procurare un miliardo di dosi entro la settimana prossima”. Ma entro l’estate? “Sicuro”. Nel 2022, garantisce lo scienziato, Moderna produrrà 2-3 miliardi di dosi. “Sarebbe una sciocchezza però concentrarsi su un solo vaccino quando sono in circolazione altre varianti”.
Le parole di Blancel accompagnano la discesa dei mercati. In attesa di Wall Street le borse dell’Europa peggiorano strada facendo, penalizzate dall’allarme dello scienziato: l’EuroStoxx 50 perde l’1,8%. Dax -1,6%, Milano va giù a -1,9%, sui minimi da inizio ottobre. a Fine mattinata però gli indici migliorano pur restando in rosso intorno a – 1 per cento, a seconda delle Piazze. Pochi altri al mondo godono di altrettanta credibilità e stima dello scienziato francese. Tra questi figura Albert Bourla, ceo di Pfizer, greco naturalizzato in Usa così come hanno oggi passaporto tedesco i coniugi Ugur Sahin e Ozlem Tureci, i ricercatori di Biontech che per primi hanno sviluppato il vaccino grazie al finanziamento di Pfizer.
Fama meritata se, come pare, i vaccini di Pfizer e Moderna hanno finora salvato la vita a mezzo milione di persone. Ma anche ben remunerato perché quest’anno il colosso del pharma registrerà un giro d’affari di 80 miliardi di dollari, tra cui 29 miliardi già prenotati per il vaccini. Peccato che, finora, i Paesi più poveri siano stati a malapena sfiorati. La variante Omicron ha il sapore della vendetta contro l’egoismo dei ricchi? “Non è colpa nostra – si difende Barcel- Per contratto noi consegniamo il 60% della produzione al governo americano, sono loro a decidere cosa fare”. E non mancano gli sprechi. “Almeno 70 milioni di dosi destinate all’Africa giacciono nei magazzini, fermi perché mancano i documenti o non si sa come conservare la merce in arrivo”. Sarà, ma Fatima Hassan, assistente del governo sudafricano, replica: “Una compagnia privata non può avere tanto potere. Ci vogliono contratti aperti”. Ma nel frattempo la Borsa va giù. Ma il titolo Moderna sale del 12%.