Le ultime due pronosticate sono poi effettivamente entrate nella grande famiglia di Piazza Affari: la prima, Brunello Cucinelli, ha in un anno quasi raddoppiato il suo valore di capitalizzazione oltre i 25 euro; la seconda, Moncler, è l’ultima matricola del Ftse Mib e si appresta a fare il suo esordio. E se non c’è due senza tre, e anche nel 2014 sarà rispettato il pronostico stilato da Pambianco e raccolto nel volume “Le Quotabili” presentato oggi proprio a Palazzo Mezzanotte, la prossima azienda di moda e lusso a sbarcare in Borsa dovrebbe essere quel Giorgio Armani di cui si parla da anni.
Re Giorgio, secondo la ricerca condotta su criteri oggettivi di quotabilità, dal fatturato all’Ebitda, dall’export alla notorietà del marchio, ha collezionato nel 2013 un punteggio ben più alto dei due predecessori e anche delle già quotate Ferragamo, Tod’s e Luxottica, scavalcando tra le papabili Dolce&Gabbana, leader nella precedente edizione della tabella che raccoglie le 50 società che da sole fatturano oltre 15 miliardi di euro, più della metà di tutte le altre 713 del settore messe insieme. Armani, che in quanto a appeal del brand non è secondo a nessuno a livello internazionale, ha superato i 2 miliardi di fatturato (unico a farlo), ha di gran lunga il margine operativo migliore in valore assoluto ed ha una disponibilità di cassa di oltre mezzo miliardo, che va a formare un patrimonio netto di quasi 1,5 miliardi.
Non c’è però solo Giorgio Armani: oltre al podio e ai soliti Renzo Rosso e Versace, anche loro nella top-ten, quest’anno emerge di gran carriera, posizionandosi al quarto posto, l’azienda di cosmetici Kiko. Il gruppo ideato 15 anni fa dalla famiglia di immobiliaristi bergamaschi Percassi (il capostipite, Antonio, è anche presidente dell’Atalanta nonché ex calciatore!) è tra le big 50 quello che maggiormente è cresciuto: il fatturato è aumentato dal 2010 al 2012 del 68%, ancora meglio di Stefano Ricci (+56%) e Twin-set (+40%), mentre l’Ebitda migliora più di quella del trio Armani-Zegna-D&G con il 26,5%.
La classifica, che vede D&G scavalcata al secondo posto da un solidissimo Ermenegildo Zegna, che esporta il 92% della produzione e ha ormai surclassato i rivali nel fatturato (1,2 miliardi contro 900 milioni), consta anche di ben 14 new entry, benché in posizioni non particolarmente ragguardevoli: la migliore risulta essere la maglieria di cashmere umbra Fabiana Filippi, appena fuori dalla top-ten (11esima). Poi si trovano la cosmetica Alfaparf Group (diversi marchi tra cui Alta Moda è…, Ten, Solarium e FisioSphere) 24esima, Alcott e Santoni 29esima e 30esima, l’occhialeria Marcolin (licenza su Montblanc, Cavalli, Tod’s, Diesel, Timberland e altri) 33esima, Stroili Oro 37esima, Imac 39esima, e poi nelle ultime posizioni Collistar, Scarpa, Grisport, Wp Lavori in Corso, Crivelli, Primadonna Collection, Slowear.