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Borsa, a Milano spiccano gli energetici. Spread in rialzo in vista del voto

Wikimedia Commons - Goldmund100

La mancata ripresa dei prezzi in Europa preoccupa di più dell’incertezza elettorale italiana. L’indice dei prezzi al consumo nell’area euro a gennaio, secondo la lettura definitiva, è sceso all’1,3% anno su anno (-0,9% su base mensile).  

Piazza Affari attorno alle 12 è in territorio lievemente negativo: indice Ftse Mib a quota 22.450 con un ribasso dello 0,06%. Più deboli, con flessioni attorno allo 0,2-0,3% Parigi e Madrid. Anche Francoforte perde lo 0,2%. Nell’ultimo trimestre 2017 la crescita della Germania si è confermata allo 0,6% (col Pil che ha registrato un aumento del 2,9% su base annua). 

L’euro si indebolisce attorno a quota 1,2312 sul dollaro. Gli investitori si riposizionano sulle incertezze politiche che riguardano la zona euro. Da una parte c’è il voto italiano del 4 marzo, dall’altro la decisione dei membri dell’Spd sull’adesione a una nuova coalizione di governo guidata da Angela Merkel, decisione attesa anch’essa per il 4 marzo.  

Il mercato finanziario italiano, a poco più di una settimana dalle elezioni, comincia a essere influenzato dal rischio politico. Lo spread Bund BTP è salito sui massimi dell’ultimo mese, intorno a 140 punti base dal minimo di 120 punti base toccato a gennaio. Rendimento del Btp 10 anni a 2,07%.
Ripartono invece gli acquisti sul Bund decennale: rendimento a 0,68%, sui minimi del mese.  

Società petrolifere in forte evidenza. Il Brent ha guadagnato l’1,6% in concomitanza della diffusione dei dati sulle scorte degli Stati Uniti. 

Eni +0,3%. Anche per effetto della promozione di due differenti broker: Mediobanca fissa il target price a 20 euro, Equita a 17. Merito anche della strategia portata avanti dal cane a sei zampe. A partire dal nuovo supercalcolatore potenziato presentato ieri alle case di investimento. Equita, in particolare, si sofferma sulle caratteristiche di PC4, il supercalcolatore in capo all’infrastruttura del Green Data Center di Ferrera Erbognone, la più potente al mondo a livello industriale. L’infrastruttura consentirà, per le attività upstream, l’esecuzione degli algoritmi sviluppati internamente per l’imaging geofisico tridimensionale, la modellizzazione dei sistemi petroliferi, l’elaborazione di modelli interni di simulazione di giacimento e di ottimizzazione degli impianti produttivi.

“Crediamo – è il parere di Mediobanca Securities – che il supercomputer sia parte integrante della strategia dual exploration della società. Inoltre rappresenta un pilastro chiave nella scelta del gruppo di preferire lo sviluppo di risorse interne piuttosto che affidarsi all’outsourcing, come fanno i competitor”. In grande evidenza anche Tenaris +2,5% e Saipem +2,5%. Saras +3,2%, Ubs ha alzato il giudizio a Buy. 

Tra le utility Italgas perde l’1%, Snam guadagna il 2,5% grazie alla promozione di Deutsche Bank. Enel  +1%. Sale Telecom Italia +1% in attesa del cda su Persidera. Rai Way +1,4%. Insieme a F2i avrebbe alzato l’offerta per la piattaforma per il digitale terrestre messa in vendita da Telecom Italia e Gedi.  

Tornando a Tim, la società sta lavorando con Goldman Sachs e Credit Suisse al progetto di separazione della rete, riferisce Reuters. Telecom Italia infine potrebbe abbandonare la joint venture sui contenuti con Canal +: se ne occuperà il prossimo cda del 6 marzo. 

Tra le banche poco mosse le Big: Unicredit -0,1%. Intesa Sanpaolo +0,1%. La Commissione europea ha esteso i tempi per la copertura dei crediti deteriorati: l’esecutivo europeo ha allungato a 8 anni (dai precedenti 7)  la copertura totale degli accantonamenti di un credito garantito. 

Exor -0,4%. Swiss Re, compagnia riassicurativa elvetica, ha chiuso gli ultimi tre mesi dell’anno con un forte calo del risultato netto, ma comunque meglio del previsto, in più, nel comunicato afferma che nel corso dell’anno ci sarà un progressivo aumento dei prezzi delle polizze per la copertura dei rischi, soprattutto quelli per le calamità naturali. Exor controlla il 100% di Partner Re, una compagnia riassicurativa americana. 

Da segnalare ancora: in ribasso Ferragamo -2,2% e Recordati -1,7%. Forti cali anche per Igd -4%, dopo i risultati, Sogefi -6% e Fincantieri -2%. Salgono invece MaireTecnimont e FalckRenew  +2%.

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