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Borsa: Milano sfiora il +10% da inizio anno, lo spread si impenna sopra i 160 punti in vista del voto francese

Borse europee positive in vista dell’inflazione Usa e del voto francese. A Milano salgono Iveco, Unipol, petroliferi e banche. In rosso Cucinelli, Terna e Prysmian

Borsa: Milano sfiora il +10% da inizio anno, lo spread si impenna sopra i 160 punti in vista del voto francese

Borse europee positive nell’ultima seduta di giugno in vista dell’attesissimo dato sull’inflazione Usa che sarà pubblicato alle 14.30 ora italiana e che potrebbe essere fondamentale per le future decisioni della Federal Reserve sulla politica monetaria a stelle e strisce, con la banca centrale americana che potrebbe decidere di effettuare almeno un taglio dei tassi nel corso del 2024. Da vedere anche quale sarà l’effetto sui mercati statunitensi del primo dibattito tv tra Joe Biden e Donald Trump dopo la disfatta dell’attuale presidente. Per il momento i future Usa sono in rialzo.

L’inflazione in Italia, Francia e Spagna 

In attesa dei prezzi al consumo statunitensi, gli investitori si “consolano” con i dati arrivati in mattinata da Italia, Francia e Spagna.

A giugno l’inflazione italiana si è mantenuta sullo stesso livello dei due mesi precedenti, con la stabilizzazione del ritmo di crescita dovuta principalmente al venir meno delle tensioni sui prezzi degli alimentari non lavorati. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua, come nel mese precedente. 

In una Francia in fibrillazione per le elezioni anticipate, l’indice dei prezzi al consumo è invece aumentato del 2,1% a giugno su base annua, in leggero calo rispetto al 2,3% di maggio, riprendendo a scendere dopo una leggera accelerazione a maggio (quando è aumentata di 0,1 punti rispetto ad aprile). A giugno 2023 si attestava ancora al 4,5%. 

In Spagna, secondo la stima preliminare, il tasso annuo di inflazione dei prezzi al consumo è sceso al 3,4% a giugno 2024, in calo rispetto al massimo di un anno del 3,6% registrato a maggio. Gli analisti lo avevano previsto al 3,3%. Infine la Germania, 

In questo contesto, le aspettative mediane della Bce per l’inflazione nei prossimi 12 mesi sono ulteriormente diminuite in maggio al 2,8%, rispetto al 2,9% di aprile, toccando il livello piu’ basso da settembre 2021. È quanto emerge dal consueto indice mensile della Banca centrale europea sulle attese dei consumatori europei. Nel mese le aspettative mediane per l’inflazione a tre anni sono anch’esse ulteriormente diminuite al 2,3%, rispetto al 2,4% di aprile. Secondo l’indagine l’incertezza sulle aspettative di inflazione per i prossimi 12 mesi è diminuita al livello più basso dal febbraio 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina.

Borse europee in rialzo tra inflazione e timori elettorali

A meno di 24 ore di distanza dall’accordo sulle nomine Ue al Consiglio europeo, le Borse europee viaggiano in rialzo con un occhio già puntato sulla Francia dove domenica si terrà il primo turno delle elezioni anticipate convocate dal presidente Macron dopo la debacle europea del suo partito. Non a caso, in un contesto sostanzialmente tinto di verde, è Parigi l’unica Borsa in ribasso (-0,38%), zavorrata dai timori sull’esito del voto. 

Al contrario, la migliore è Francoforte (+0,55%) seguita a ruota da Milano che, nell’ultima seduta del primo semestre segna +0,46% a 33.339 punti base, trainata da Iveco, Tenaris, Unipol e Mps. 

Positive anche Amsterdam (+0,43%) e Madrid (+0,25%), mentre fuori dalla Ue Londra guadagna mezzo punto percentuale a quattro giorni dalle elezioni che potrebbero sancire la disfatta del partito conservatore e la netta vittoria dei laburisti. 

Sull’azionario europeo sono da segnalare le performance di Nokia (+1,8%) che ha accettato di acquistare Infinera Corp in un’operazione dal valore di 2,3 miliardi di dollari. In forte ribasso a Londra (-4,9%) il colosso di abbigliamento sportivo JD Sports dopo che l’azienda statunitense Nike (-14,9% nel pre-market di Wall Street) ha previsto un calo a sorpresa dei ricavi per il 2025. Per lo stesso motivo, cade anche Puma (-4,7%), mentre Adidas (+1%) inverte la rotta dopo le perdite iniziali.

Infine a Parigi i riflettori sono puntati su Air France-Klm (-4,38%) dopo che Barclays ha tagliato il gruppo aereo franco-olandese a “equal-weight” da “overweight” a causa dell’incertezza politica.

Piazza Affari sfiora il +10% da inizio anno

Piazza Affari si avvia a chiudere in positivo l’ultima seduta del primo semestre 2024, con il bilancio da inizio anno che arriva a +9,86%, una delle migliori performance del vecchio continente insieme ad Amsterdam, irraggiungibile con il suo +18%, Francoforte (+9,47%) e Madrid (+8,66%). Bene anche Londra (+6,35%). Le intemperanze politiche sono invece costate care a Parigi, unica Borsa in negativo nei sei mesi (-0,87%).

Tornando all’oggi, a trainare Piazza Affari sono gli acquisti su Iveco (+2,94%), Unipol (+2,19%) e Leonardo (+2,05%). In forte rialzo i petroliferi: Tenaris (+2,68%), Saipem (+1,86%) ed Eni (+1%). Bene le banche con Mps (+2,19%) e Intesa Sanpaolo (+1,47%).

Le vendite colpiscono invece Brunello Cucinelli (-2,16%), Terna (-1,72%) e Prysmian (-1,37%). 

Lo spread supera i 160 punti in vista del voto francese

Le tensioni sulle nomine europee, ma soprattutto i timori sulle elezioni francesi, fanno impennare lo spread tra Btp e Bund, che dai 158 punti di giovedì sale a 161 punti base, livello più alto da gennaio 2024. Si impenna a 79 punti base anche il differenziale tra gli Oat francesi a 10 anni e il corrispondente tedesco. Passando invece ai tassi, il rendimento sul Btp decennale benchmark è al 4,08% dal 4,03% della vigilia, il Bund si attesta al 2,47% (+1,3%), l’Oat 10 al 3,26% (+2,17%).

Sul valutario, il cambio euro/dollaro è stabile a 1,07, stesso livello di giovedì, mentre scambia debole lo yen, che ha toccato i nuovi minimi dal 1986 nei confronti del biglietto verde e quelli storici contro l’euro. La sua perdita su base annua è del 12,5%, la terza peggiore performance a livello internazionale. 
Tra le materie prime sono invece ancora in rialzo i prezzi del petrolio, con il Brent a quota 87,04 dollari al bari (+0,75%) e il Wti a 82,35 dollari (stessa percentuale di rialzo). Infine ad Amsterdam è in lieve ribasso il prezzo del gas naturale, sceso a 34,4 euro al megawattora.

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