Stranezze da anni bisesto. Nel giorno della resa di Monte Paschi, avviata a passare sotto il controllo del Tesoro, Piazza Affari è l’unica Borsa europea in terreno positivo. L’indice Ftse Mib segna un rialzo pari allo 0,5% attorno ai 19.300 punti. Sotto dello 0,3% Madrid su cui pesano gli effetti della sentenza Ue contro le banche in materia di vecchi mutui. In ribasso dello 0,1% Parigi, Francoforte e Londra.
L’euro si apprezza su dollaro a 1,045 da 1,042.
A fine mattinata lo spread Btp/Bund scambia sotto i 160 pb, mentre il tasso decennale è rimasto entro una manciata di centesimi, tra 1,82% e 1,85%.
Stasera il Tesoro comunicherà i dettagli delle aste a breve di fine mese (domani gli annunci sul medio lungo). Il regolamento sarà già sul 2017, anno in cui le esigenze di rifinanziamento lorde oltrepasseranno sicuramente i 400 miliardi, rispetto ai circa 385 del 2016.
Nel Bollettino mensile la Banca centrale ha segnalato che l’Italia fa parte di quei Paesi che non rispettano i parametri di bilancio in misura significativa, ovvero per più dello 0,5% del pil.
Monte Paschi è in ribasso dello 0,74% dopo una sospensione per eccesso di ribasso. Oggi il consiglio di amministrazione della banca dovrebbe annunciare l’impossibilità di procedere con l’aumento di capitale da 5 miliardi, tra stasera e domani dovrebbe arrivare il decreto che stabilirà l’intervento del governo. Si prevede che il Tesoro salirà al 50% del capitale. Il consiglio dei ministri è fissato per le 19 e 30.
L’intervento del Governo permetterà di evitare i meccanismi di bail in e di conseguenza non vengono intaccati i depositi. Le obbligazioni senior vengono preservate. Intanto, il fondo Atlante ha fatto sapere che “rimane disponibile a realizzare il piano di cartolarizzazione degli Npl” di Banca Mps, “peraltro già sostanzialmente definito nel prezzo e in tutte le sue fasi di implementazione, senza senior bridge financing, anche qualora ci fosse un intervento dello Stato nel capitale, nelle modalità e nei tempi che il cda di Mps vorrà considerare”.
Unicredit +1,2%. Per il broker statunitense Keefe, Bruyette & Woods, specializzato nell’analisi del settore finanziario, il titolo Unicredit non è più da vendere. La raccomandazione è stata portata a Market Perform da Underperform, target a 2,77 euro da 2,13 euro. In un’intervista al quotidiano Handelsblatt, l’amministratore delegato del gruppo, Jean Pierre Mustier, ha dichiarato che la partecipazione nella tedesca HVB non verrà ceduta e che, al contrario, è strategica per lo sviluppo nell’area.
Intesa +0,4%, Banco Popolare +7,42%. Banca Pop Milano +7,3%, Bper Banca +4,3%, Ubi Banca +3,7%.
Il petrolio Brent segna un leggero rialzo (+0,2% dopo il -1,6% di ieri). Eni guadagna lo 0,7%. Cipro ha scelto il cane a sei zamp, Total ed ExxonMobil per tre licenze di esplorazione oil & gas nel Mediterraneo, vicino alla zona in cui Eni ha scoperto il più grande giacimento di gas naturale del bacino. Saipem +1,6%.
Inverte la rotta Mediaset -2,4%. In serata Vivendi potrebbe comunicare di aver raggiunto la soglia dichiarata del 30%, ovvero la soglia oltre la quale scatta l’obbligo d’Opa cui non crede la stragrande maggioranza degli analisti. Berenberg ha rivisto in giudizio a hold da Buy. La società ha invece fatto ricorso all’AgCom perché vigili sull’eccesso di concentrazione di Vivendi, già azionista di riferimento in Telecom.
Oggi gli amministratori di Mediaset saranno ascoltati dalla Consob. L’audizione fissata per il pomeriggio riguarda l’amministratore delegato, Pier Silvio Berlusconi, o un suo delegato. Sarà quindi Mediaset la prima a illustrare davanti alla Commissione la vicenda della rottura del contratto su Premium firmato con i francesi e le successive dispute tra i due gruppi poi sfociare nella scalata di Vivendi. Domani mattina toccherà al Ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, convocato dalla Commissione anche in seguito all’esposto di Fininvest per presunta manipolazione di mercato e abuso di informazioni privilegiate.
Telecom Italia +0,5%.
Fiat Chrysler avanza dello 0,4%, come Stm.
Leonardo +0.7%. Secondo indiscrezioni di Panorama, l’amministratore delegato Mauro Moretti potrebbe non essere confermato per essere’è entrato in rotta di collisione con il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.Moretti è stato nominato amministratore delegato di Leonardo nel maggio del 2014, in questi due anni e mezzo ha riorganizzato la holding, a partire dal nome, rilanciando i conti del gruppo.