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Borsa, Milano regge con Tim e Leonardo

Imagoeconomica

Europa cauta a metà giornata nonostante il nuovo clima di distensione che si respira in chiave geopolitica dopo l’incontro segreto tra Mike Pompeo, direttore della Cia e prossimo segretario di Stato Usa, e il leader nordcoreano Kim Jong-un.

Londra è la prima della classe, con un rialzo dello 0,7%. Su anche Parigi (+0,1%) mentre Francoforte procede poco sotto la parità (-0,08%). Piazza Affari, dopo un avvio positivo, viaggia in leggero calo (-0,1% sopra i 23.600 punti) nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’incarico esplorativo mirato alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che avrà due giorni di tempo per verificare se “esiste una maggioranza parlamentare fra centrodestra e 5Stelle, e se c’è un’indicazione per un premier condiviso”.

In mattinata, l’Istat ha diramato i dati sul fatturato dell’industria che, nel mese di febbraio, ha registrato una leggera crescita a fronte di un lieve calo degli ordini. Tra i dati macro diffusi oggi occorre segnalare anche la revisione al ribasso dell’inflazione Ue per effetto di un aumento dei prezzi degli alimentari freschi minore rispetto a quanto indicato in precedenza. Secondo i numeri forniti dall’Eurostat, l’indice dei prezzi al consumo a marzo ha segnato un incremento dell’1,3% su base annua, a fronte di una previsione pari all’1,4%. In frenata anche l’inflazione britannica, che a marzo ha toccato il minimo da un anno. Due dati che potrebbero complicare la gestione della politica monetaria della Bce e della Boe un’ottica di graduale rialzo dei tassi. Ricordiamo infine che nel pomeriggio la Fed pubblicherà il beige book, documento guida per il Fomc in vista della riunione del 1 e 2 maggio.

A Milano è Leonardo la migliore tra le blue chip con un rialzo dell’1,6% dopo la chiusura di un contratto in Pakistan. In luce Saipem (+1%) e la moda: Moncler (+1,5%), Ferragamo (+1%).

Prese di beneficio sulle banche dopo la corsa sfrenata realizzata martedì: Unicredit (-0,4%), Intesa Sanpaolo (-0,4%), Banco Bpm (-0,9%). Nel comparto la peggiore è Bper (-2,17%). Il nuovo board dell’istituto, riunitosi ieri per la prima volta, ha deliberato la nomina di Pietro Ferrari alla carica di presidente, confermando parallelamente Alessandro Vandelli nel ruolo di amministratore delegato. In controtendenza Ubi Banca, che sale dell’1% in scia alla conferma del rating da parte di S&P’s.

In lieve rialzo Fca (+0,1%), nonostante il calo delle immatricolazioni che nel mese di marzo ha caratterizzato il mercato europeo abbia colpito anche i veicoli del gruppo Fiat Chrysler, le cui vendite hanno registrato ribasso dell’8% su anno.

A Piazza Affari, sotto i riflettori c’è ancora una volta Telecom Italia (+1,2%) dopo la pesante bocciatura che il management del gruppo ha riservato al piano Elliott.

Tra le big, la seduta di Eni procede senza scossoni (-0,1%) nel giorno dell’investors day a Milano, mentre Enel guadagna lo 0,27% in seguito all’annuncio del lancio di un’Opa sul 100% di Eletropaulo (una delle maggiori società di distribuzione brasiliane) a un prezzo di 1,1 miliardi  di euro in caso di adesione al 100%. Generali va su (+0,3%) alla vigilia dell’assemblea.

-2,04% per Pirelli nel giorno in cui il gruppo della Bicocca ha reso noto che il Ceo Marco Tronchetti Provera, al CdA  del 14 maggio, proporrà uno sviluppo dell’organizzazione a supporto del Modello Integrato di Business. Giù anche Campari (-1,33%) e Stm (-1,17%).

Cambiando fronte, sul mercato valutario l’euro/dollaro si assesta a a 1,237 da 1,2342 di ieri in chiusura, mentre il prezzo del petrolio sale in attesa dei dati sulle scorte Usa: il Wti guadagna lo 0,8% a 67,08 dollari al barile e il Brent avanza dello 0,7% a 72,01 dollari al barile. Sull’obbligazionario lo spread tra Btp e Bund si attesta a 122 punti base.

 

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