Seduta con il mal di mare per gli indici europei, che cambiano più volte segno nel corso della giornata, chiudendo contrastati. Piazza Affari azzera perdite e guadagni, +0,06% e si ferma a 21.311 punti, con Banco Bpm (+2,56%) ancora in evidenza come fulcro di un nuovo risiko bancario. Migliora lo spread: sul secondario il rendimento del Btp 10 anni scende a +0,81% e il differenziale con il decennale tedesco si ridimensiona a 140 punti base (-2,46%).
Nel resto d’Europa: Francoforte è chiusa per festività; Parigi sale dello 0,3%, paradossalmente proprio grazie ad Airbus (+4,25%), esclusa dai dazi nonostante sia all’origine del casus belli fra Europa e Stati Uniti; Madrid -0,09%. Arretra Londra, -0,66%, dopo il tonfo di ieri, mentre la Ue boccia la proposta di Boris Johnson, che a sua volta resta fermo nella decisione di portare la Gran Bretagna fuori dall’Unione a qualsiasi costo entro il 31 ottobre.
Molta della volatilità pomeridiana è da imputarsi a Wall Street che parte piano, accelera al ribasso a causa di nuovi segnali di raffreddamento dell’economia (questa volta nel settore dei servizi) poi cambia direzione e al momento si muove in ordine sparso, risultando un po’ strabica, con un occhio rivolto alla stagnazione e l’altro a un nuovo, auspicato, intervento della Fed sul costo del denaro, alla luce di una congiuntura meno brillante del previsto.
Il clima finanziario appare dunque molto incerto, con le tensioni geopolitiche e i timori di una recessione in arrivo, aggravata dalla guerra dei dazi che ieri ha allargato ulteriormente il fronte all’Europa, con il verdetto del Wto su Airbus e il via libera a tariffe fino a 7,5 miliardi di euro d’importazioni di prodotti europei negli Usa. Sulla linea del fuoco cinese si spera invece nel buon esito dei negoziati che ripartono la prossima settimana a Washington, anche se Donald Trump conferma la sua linea dura e sostiene che si deve fare quello che vogliono gli americani, i quali dispongono di molte scelte.
In dati macro pesano sul dollaro, che perde leggermente smalto. L’euro scambia a 1,099. Risale invece la sterlina e la moneta unica oggi scende a 0,886 contro la valuta di sua maestà.
L’oro resta ben intonato e si muove in crescita a 1516,35 dollari l’oncia. I future del petrolio, Brent, arretrano ulteriormente a 57,19 dollari al barile (-0,87%).
Il piatto della bilancia del listino principale di Piazza Affari, dopo la batosta di ieri, oggi risulta in equilibrio. La blue chip migliore è Banco Bpm, sempre al centro di speculazioni in vista di possibili matrimoni. Nel settore brilla anche Mediobanca, +1,22%, grazie all’ipotesi che Leonardo Del Vecchio voglia spingersi oltre il 10%. Ancora in evidenza Finecobank +1,75%. Male invece Unicredit -0,57%. Negli altri settori gli acquisti premiano Diasorin +2,27%; Italgas +2,06%: Campari +1,8%; Moncler +1,65%; Nexi +1,28%; Snam -1,02%; Tenaris +1,01%.
Lo spettro della stagnazione pesa sull’auto e titoli industriali. In fondo al paniere si ferma Fca -1,36%. Arretra Pirelli -0,5%. Male Eni -1,09%; Buzzi -1,03%; Unipol -0,65%.