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Borsa, Milano maglia rosa: Ftse Mib sopra i 22mila punti

Wikimedia - Paolobon140

Piazza Affari sfonda il muro dei 22mila punti grazie agli acquisti su Pirelli, Stm e sui titoli della galassia Agnelli e chiude in rialzo dello 0,57%. Milano è il migliore tra i listini europei in una seduta nuovamente dominata dall’automotive e dall’attesa per le decisioni della Bce, la cui riunione è in programma domani. Bene anche Francoforte (+0,26%) con Daimler sugli scudi (+2,44%), nonostante il buco da 1,3 miliardi di euro realizzato nel trimestre, e Deutsche Bank che ha in parte ridotto le perdite della mattinata (-1,65% alla chiusura). La Banca tedesca ha archiviato il secondo trimestre con una perdita di 3,15 miliardi, superiore a quanto previsto a inizio mese. A Parigi (-0,22%) la scena è tutta per Peugeot, in rialzo (+1,5%) dopo i conti di Psa. Acquisti su Madrid (+0,52%), in ribasso Londra (-0,73%) nel giorno in cui Boris Johnson è diventato ufficialmente Primo Ministro del Regno Unito.  

Dopo aver aperto in ribasso, Wall Street viaggia contrastata in una giornata piena di trimestrali e dati macro. La lettura flash dell’indice servizi PMI di Markit si è attestata a 52,2 punti dai 51,5 punti di giugno. Giù l’attività manifatturiera, scesa 50 punti dai 50,6 punti della lettura finale di giugno. In questo contesto è in rosso il Dow Jones (-0,46%), zavorrato dalle perdite di Boeing (-2,37%) e Caterpillar (-3,1%). L’azienda dell’aerospazio ha registrato nel secondo trimestre una perdita pari a 2,94 miliardi di dollari a causa dei problemi legati ai jet 737 Max, rimasti ancora a terra. Caterpillar, oltre ad aver ufficializzato utili in calo ha anticipato che i profitti annuali si attesteranno nella parte bassa della guidance. Poco sopra la parità lo S&P 500 e il Nasdaq. L’indice delle aziende Hi-Tech è frenato dalle vicissitudini dei suoi titoli di punta. Facebook cede lo 0,6% dopo l’ufficializzazione della maxi multa da 5 miliardi comminata dalla Antitrust Usa per il caso Cambridge Analytica, mentre all’orizzonte si apre un’inchiesta Antitrust della Giustizia Usa che riguarda anche altri colossi tech.

Tornando a Piazza Affari in vetta al Ftse Mib si piazza Stm (+3,53%) che sfrutta lo spunto rialzista arrivato dalle indicazioni fornite da Texas Instruments con i conti trimestrali. Dopo il rally di ieri (+8,6%), Pirelli è ancora protagonista (+2,15%) insieme ai titoli della galassia Agnelli: Exor (+2,37%), Fca (+1,89%) Cnh (+2,03%), Juventus (+0,16%).

In rialzo i petroliferi: Tenaris (+2,99%), Saipem (+2,33%) alla vigilia della trimestrale, Eni (+0,17%).

Il rosso di Deutsche Bank e le preoccupazioni su Carige pesano sul comparto bancario: la peggiore è Bper (-2,54%), Ubi Banca (-1,82%), Unicredit (-0,3%). In fondo al Ftse Mib anche Amplifon (-0,94%) e Italgas (-0,83%).

Fuori dal Ftse Mib crolla Bio-On (-10,3%) in seguito ai dubbi sollevati dal fondo americano Quintessential sui conti della startup. “Abbiamo di fronte una realtà dove fatturato, impianti e crediti sono in realtà un castello di carte costituito da una serie di scatole vuote e modeste strutture realizzate con costi totalmente non-economici” si legge nel report della società Usa (inviato all’autorità di vigilanza) anticipato da Il Fatto Quotidiano.

Sull’obbligazionario si restringe lo spread che scende da 196 a 187.6 punti base. Giù anche il rendimento sul decennale, sceso all’1,51%.

Passando alle valute continua la debolezza dell’euro con il cambio che viaggia ancora sotto 1,12 a quota 1,1150. Continua a svalutarsi la sterlina sulle preoccupazioni relative alla Brexit e alle intenzioni di Johnson. Il cross con l’euro è a 0,8921, quello con il dollaro a 1,2496. Infine il petrolio. Si apprezza il Brent che sale dello 0,89% a quota 64,4 dollari. In rialzo dell’1% a 57.34 dollari al barile il Wti.

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