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Borsa: Milano maglia nera (a picco le banche), sale lo spread. Tensione per il vertice Ue di stasera

EURO IN RITIRATA, BARCOLLANO LE BORSE. MILANO MAGLIA NERA, LO SPREAD RISALE

Indici in profondo rosso a metà mattina. Milano -2,85% indice Ftse/Mib a quota 13072 è la peggiore in Europa, ma vanno male tutti gli indici: Parigi perde il 2,01%, Francoforte l’1,79% e Londra l’1,87%.

I titoli in maggior calo in Europa sono quelli delle materie prime (Stoxx del settore -3,2%), dell’industria dell’auto (-1,8%) e le banche (-1,7%).

Il mercato e’ in tensione in attesa del vertice Ue di stasera, da cui si attendono interventi decisivi su Grecia e Spagna e decisioni sugli Eurobond, che pero’ il mercato teme possano anche non arrivare. Sullo sfondo resta l’interrogativo di cosa potrebbe succedere nel caso di uscita della Grecia dall’euro.

Ad alimentare il pessimismo, sono giunte anche le dichiarazioni del primo ministro greco uscente, Lucas Papademos, che ha dichiarato al Wall Street Journal che il rischio di un’uscita della Grecia dall’euro e’ “reale e che il Paese già si sta attrezzando per il ritorno della dracma”.

Torna a salire lo spread Btp/Bund a 416 punti, 8 in più della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo di Stato decennale è al 5,60%. L’euro è trattato attorno a 1,26 contro il dollaro (-15).

In Piazza Affari spicca il ribasso di Pirelli, che scende del 6,46% dopo che Goldman Sachs stamattina ha abbassato la raccomandazione a neutral da buy. In calo anche gli altri titoli del settore auto: Fiat -3,05%, ha annunciato stamattina un’alleanza con la giapponese Mazda. Le due case hanno siglato un memorandum d’intesa per lo sviluppo e la produzione di un nuovo spider a trazione posteriore per i marchi Mazda e Alfa Romeo basato sull’architettura dell’MX-5 di prossima generazione. Entrambi i veicoli verranno prodotti nello stabilimento Mazda a Hiroshima in Giappone a partire dal 2015. Pesa comunque il giudizio negativo di Citigroup sul Lingotto. Fiat Industrial perde il 4,06%.

Ribassi diffusi anche per gli altri titoli industriali: Finmeccanica scende del 3,98%, Prysmian -3,74%, StM -3,2%. In profondo rosso anche Parmalat -3,47% dopo la decisione di acquisire per 904 milioni di dollari le attività in Usa della controllante Lactalis.

Traballa MontePaschi -4,84%, pesanti ribassi per Banco Popolare -4,91%, PopMilano -5,49%, e Ubi -4,47% che azzerano i guadagni della vigilia. Unicredit -3,89%, Intesa -3,73% nonostante le plusvalenze per la cessione delle quote nel London Stock Exchange. Male anche Generali -3,32%.

Fra le blue chip milanesi, sfuggono al ribasso solo alcune utility. A2A +1,24% a ridosso del closing per Edison, Snam  +0,5% in vista del decreto legge sul passaggio da Eni -3,02 % a Cdp. In Europa ArcelorMittal, il primo produttore al mondo di acciaio, cade in ribasso del 4,3% alla Borsa di Amsterdam. Rio Tinto, colosso australiano delle miniere, scende del 4,1%. In Usa, nel dopo Borsa, tonfo di Dell -12%, dopo una trimestrale deludente.

L’Isvap, l’Autorità di vigilanza delle assicurazioni, ha indicato venerdì 25 maggio come termine ultimo per la definizione sia dei concambi in vista della fusione tra Unipol e Fondiaria-Sai sia delle tappe che dovranno portare alla definizione del nuovo polo assicurativo.

L’esenzione Opa data dalla Consob, come è noto, pone inoltre precise condizioni: via la manleva sui manager di Premafin ed esclusione del diritto di recesso per effetto della fusione da parte di quest’ultima, allo studio dai legali dei Ligresti.

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