Dopo il balzo in avanti di lunedì Piazza Affari consolida in attesa di indicazioni più precise sulla manovra. L’indice arretra dello 0,16% pur restando sopra il livello dei 21 mila punti. In terreno positivo gli altri listini del vecchio continente con progressi attorno allo 0,2%.
Dopo una partenza debole, il Btp a dieci anni si rafforza ad un rendimento del 2,87%, consolidando il robusto progresso di ieri. Lo spread segna 220,6 punti base. Giova al debito italiano l’atteggiamento dei grandi gestori internazionali: BlackRock, già negativa, è diventato positivo (long): la “carta” italiana è giudicata più attraente rispetto alle controparti del Sud Europa (Grecia, Portogallo, Spagna). Cala così lo spread Italia/Spagna che si è ridotto a 137 punti base dal picco di agosto a 175.
Stamane il ministro dell’Economia Giovanni Tria, parlando a Milano, ha sostenuto che per rilanciare il Pil, che chiuderà il 2018 a un ritmo inferiore a quello del 2017, “gli investimenti pubblici devono salire al 3%” dall’attuale 2% che “è troppo basso” per garantire la chiusura del gap strutturale di crescita che separa l’Italia dalla media degli altri partner europei.
Poco mosso l’euro scambiato a 1,167 nei confronti del dollaro.
Il petrolio è in rialzo dell’1,4% a 79,14 dollari al barile. In forte ascesa Saipem +2,4% a 4,92 euro su nuovi massimi di periodo.
Recupera Ferrari +0,2% dopo il tonfo del 3,6% in seguito all’annuncio, nel corso del Capital Markets Day a Maranello, che l’obiettivo di ebitda adjusted al 2022 si colloca tra 1,8 e 2 miliardi di euro, inferiore alla precedente stima di 2 miliardi. Entro il 2022 il 60% dei modelli che la Casa di Maranello produrrà saranno dotati di una motorizzazione ibrida. Nell’arco del piano verranno lanciati 15 nuovi modelli, un record. Il Suv entro il 2022, supererà le aspettative dei consumatori, “Ma non chiamatelo suv – chiede l’ad Louis Camilleri – il suo nome è Purosangue”. Fiat Chrysler -0,2%.
Il titolo migliore è Buzzi Unicem +3,70 (ma +7% nelle prime battute) dopo l’avvio degli acquisti di azioni proprie deliberato dall’assemblea dello scorso maggio. Leonardo +1,4%. Prysmian -0,8%.
Scendono le banche. Unicredit -0,9%, Intesa Sanpaolo -1%. Mediobanca -0,6%, è interessata a un’alleanza con Messier Maris, banca d’affari francese.
Banca Mps -2%, ha ridotto le linee di credito accordate a Leonardo da 660 milioni a 310 milioni per rientrare dal superamento del limite regolamentare fissato da Bankitalia per le parti correlate.
Gli istituti di credito della zona euro devono ulteriormente ridurre lo stock dei crediti deteriorati in modo da migliorare le condizioni di finanziamento, rafforzando i propri margini e rendendosi più competitivi. Lo ha detto a Parigi il presidente della Bce Mario Draghi in un intervento nella capitale francese.
Da segnalare ancora il rialzo di Tim +2%. I vertici del gruppo hanno incontrato il presidente del consiglio, ha riferito Palazzo Chigi senza fornire dettagli su contenuti dell’incontro.