Recuperano le Borse europee dopo due sedute negative. Ai mercati sono piaciuti i toni distensivi del messaggio sullo Stato dell’Unione di Donald Trump, che non ha sollevato nuove minacce di guerra commerciale. Fa eccezione Piazza Affari, l’unico listino in rosso. L’indice Ftse Mib è in ribasso dello 0,15%, poco sotto 23,500 punti. In terreno positivo gli altri mercati: Parigi e Francoforte avanzano dello 0,3% circa, sale anche Madrid (+0,1%), mentre torna a scaldarsi il conflitto istituzionale con il Parlamento catalano. Assieme a Milano in rosso solo Londra (-0,1%).
In attesa dell’esito dell’ultima riunione della Fed guidata da Janet Yellen è stabile a 1,24 il cross euro/dollaro.
Nell’Eurozona continua a non esserci inflazione. A gennaio l’incremento del livello dei prezzi è stato dell’1%, in linea con le attese. La frenata dei prezzi favorisce il ritorno di qualche timido acquisto sulle obbligazioni dell’Europa “core”: il rendimento del Bund decennale scivola a 0,67% da 0,70% di lunedì.
“Alcune banche centrali stanno valutando di emettere criptovalute per regolare il sistema e limitare i rischi connessi all’esplodere di bolle speculative”. Lo ha detto stamane il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. “ La blockchain – ha aggiunto – è una tecnologia, ma un conto è la tecnologia, l’altro è l’uso che se ne fa”.
Debole anche il settore petrolio. Eni -0,6%, Tenaris +0,2%, sostenuta dalla notizia che Exxon Mobil ha annunciato un grande piano di investimenti da 50 miliardi di dollari. Saipem -1,2%. Credit Suisse alza il target price.
A Piazza Affari tiene ancora banco la frana di Leonardo (-2,8% dopo il -12,5% di ieri). Negativa la reazione della maggior parte dei broker agli obiettivi del piano: JP Morgan ha tagliato il target da 12 euro a 11 euro con giudizio Neutral.
La società guarda al 2018 come a un anno di consolidamento e punta a ritornare a una redditività a due cifre nel 2020. “Il mercato si aspettava un’indicazione ben più aggressiva, non hanno fatto nulla”, ha commentato un trader.
In forte ribasso anche Stmicroelectronics, che cede oltre due punti a 19,05 euro sulla scia di Infineon (-2,6%) che ha lanciato un profit warning sui risultati 2018. La società tedesca prevede che la debolezza del dollaro possa pesare sui ricavi e stima una crescita dei ricavi del 5% anno su anno, molto meno rispetto al precedente +9%.
Torna in terreno positivo Fiat Chrysler: +0,34% dopo un avvio in rosso coinciso con la notizia di indagini Usa su Bosch per i moti Chrysler. Debole Cnh Industrial (-0,13%).
Si è sgonfiato nel corso della mattinata il rialzo di Telecom Italia, invariata.
In ripresa le utility: Atlantia +0,7%, A2A +0,4%, Enel guadagna lo 0,7%, Italgas +0,6%.
Banche contrastate (indice di settore .0,1%). In calo anche Intesa Sanpaolo (-0,3%). Morgan Stanley ha alzato il target price. Il socio Compagnia Sanpaolo ha ottenuto dal ministero dell’Economia di rinviare al 2021 la cessione di una parte della sua quota, circa il 2,6% del capitale. Unicredit +0,1%.
Banca Ifis (+1,4%) ha comprato la maggioranza di Credifarma, attiva nel factoring a breve termine alle farmacie private.
Bene il gestito: FinecoBank +1,4%, Banca Mediolanum +0,8%. Lieve ribasso per Azimut (-0,4%).
Sale Digital Magics (+4%) che ieri ha presentato, alla presenza di Gianni Tamburi, le linee guida strategiche per l’anno 2018. I conti promuovono Interpump (+3%) e Tecnoinvestimenti (+2%) che oggi comunica i dati preliminari 2017.
Beni Stabili (+0,5%) sta trattando l’acquisto della sede di Deutsche Bank in Italia, un palazzo situato in zona Bicocca a Milano. Safilo (-6%) ha comunicato i dati preliminari del quarto trimestre del 2017. Ricavi a 249 milioni di euro, in calo del 17% a cambi costanti. La società anticipa che chiuderà l’esercizio con una perdita a livello di Ebitda. Complessivamente sono comunicazioni inaspettate e negative.
Trevi -5%, Creval -4,5%.