I Btp (e la Juventus) danno la carica a Piazza Affari. Ma il propellente principale arriva dalle ultime indicazioni di natura macro in arrivo dalla zona euro: in gennaio, la produzione industriale è salita dell’1,4%, dal -0,9% di dicembre 2018 e contro il -1% atteso dagli analisti. Intanto, Ignazio Angeloni, membro del Consiglio di Vigilanza della Bce, parlando stamane di “prospettive molto incerte” per l’economia, ha sottolineato che la banca centrale è “pronta ad intervenire”: le modalità del nuovo TLTRO saranno definite da qui a settembre, in modo da renderlo il più efficace possibile e “favorire gli effetti espansivi”.
A Milano l’indice avanza dello 03% sotto i 22.700 punti, in linea con Madrid. Attorno alla parità Parigi e Francoforte
Su Londra, in rialzo la sterlina, in attesa che stasera i parlamentari britannici decidano se la Gran Bretagna debba abbandonare o meno l’Ue senza un accordo sulla Brexit. Se nel voto di stasera verrà respinto il piano di un’uscita “no-deal”, si terrà un altro voto domani sulla proroga della data del divorzio fissata per il 29 marzo.
Positivo l’esito delle aste a medio-lungo termine, le più impegnative dalla nascita del governo gialloverde.
Il Tesoro ha assegnato l’importo massimo di 7,75 miliardi di euro. Al suo debutto il nuovo Btp a 3 anni luglio 2022, cedola 1%, è stato assegnato per 4 miliardi, al tasso lordo dell’1,06%, il massimo da gennaio. Il 7 anni è stato collocato per 2,5 miliardi mentre il 20 anni (1,25 miliardi) è stato assegnato al 3,35% (dal precedente 3,28%). Lo spread Btp/Bund sale a 250 punti base dopo le aste.
Sul listino azionario merita il titolo di apertura la Juventus +16,7% a 1,428 euro a fine mattinata, dopo il passaggio del turno in Champions League. In questa edizione della Champions la Juventus ha già incassato oltre 80 milioni di euro, più i ricavi da stadio: ieri all’Allianz Stadium è stato stabilito il nuovo record d’incasso con 5,5 milioni di euro.
“Il principale valore di questa vittoria è che dà ulteriore spinta a tutta l’attività commerciale che la società sta facendo, che è legato anche alla figura di Ronaldo”, ha detto Alberto Francese, analista di Banca Imi. L’esperto indica per la società un fair value a circa 1,40 euro per azione e stima l’impatto di ogni passaggio in Champions da qui alla finale in 15 milioni di ricavi extra, “che è quasi tutto margine, perché si tratta di biglietteria e diritti tv”. Exor avanza dell’1,3%.
In grande evidenza anche Salvatore Ferragamo +4,8% dopo i conti. Ieri sera la società ha annunciato i dati definitivi del quarto trimestre 2018 ed ha fornito alcune indicazioni sui primi due mesi dell’anno in corso. Il 2019 è iniziato bene, le vendite a parità di perimetro registrano un lieve incremento, in antitesi al lieve calo degli ultimi tre mesi del 2018. Senza sorprese di rilievo i dati del 2018.
Il petrolio Brent è in rialzo dello 0,8% a 67,2 dollari il barile, non tanto distante dai massimi da ottobre del 2018. Eni +1,2%, ha annunciato una maxiscoperta in un blocco esplorativo posto nelle acque territoriali dell’Angola. La società si aspetta che il giacimento contenga circa 500 milioni di barili di petrolio. Ceduto invece a Qatar Petroleum il 30% del permesso offshore in Marocco.
Saipe+1%, su nuovi massimi da ottobre. Stamattina Banca Imi ha confermato la raccomandazione Buy, target price a 5,90 euro (upside +23%).
L’oro tratta a 1.308 dollari l’oncia, in rialzo dello 0,5%, ieri +0,6%.
Negativa Mediaset -3% dopo i dati del quarto trimestre delle attività italiane: l’utile operativo rettificato si è più che triplicato a 157 milioni di euro, grazie all’uscita dal perimetro di una parte dell’attività legata a Mediaset Premium. Ma il bilancio è stato zavorrato da una maxi svalutazione da 274 milioni di euro. La società ha posticipato la decisione sul dividendo, un modo per avere una maggiore flessibilità finanziaria, magari in vista di possibili combinazioni o acquisizioni.
Tra le banche Unicredit +0,4%. Ha emesso un bond perpetuo da un miliardo di euro, del tipo Additional Tier 1: molto forte la richiesta. Banco Bpm -1%. Rimbalza Banca Ifis +2%, sale Azimut +2%.
Da segnalare anche la sofferenza di Prysmian -2,6%. La partecipata cinese YOFC ha perso negli ultimi due giorni quasi il 20% in Borsa.