L’Eni e le banche trainano al rialzo Piazza Affari, unica Borsa europea in terreno positivo. A metà giornata l’indice Ftse Mib sale dell’1,3%, attorno a 18.500 punti. In rosso gli altri listini: Parigi e Madrid -0,1%, Londra -0,2%, Francoforte -0,3%.
In evidenza i titoli petroliferi dopo l’accordo di sabato scorso fra i Paesi Opec e altri 11 Paesi produttori non Opec per ridurre la produzione. A partire dal 2017 la Russia ridurrà le estrazioni di 300mila barili al giorno. Altri Paesi fra cui Messico e Colombia taglieranno di altri 300mila barili. Il Brent sale del 5,1% a 57,1 dollari al barile. Wti a 54,1 dollari (+5%).
Eni avanza del 3,65% alla vigilia dell’Investor day a New York. In buona evidenza anche Tenaris (+2,5%) e Saipem (+3,4%). L’avanzata del cane a sei zampe dipende anche dall’accordo annunciato stamattina per vendere il 30% del giacimento egiziano di gas Shorouk alla russa Roseneft per 2,8 miliardi di dollari. Banca Imi ha alzato il giudizio a Buy da Hold portando il target price a 17,40 euro da 13,90 euro.
Bene anche Trevi (+9,4%) dopo che la controllata Drillmec si è aggiudicata alcune commesse in America Latina e Medio Oriente per complessivi 160 milioni di dollari. I contratti, si legge in un comunicato, riguardano lavori nel settore dell’Oil & Gas.
L’indice europeo Stoxx del settore Oil sale del 2% ed è l’unico in rialzo nel panorama europeo. Il peggiore è quello del settore Farmaceutico (-0,6%). Sull’onda del greggio il dollaro sale a nuovi massimi da febbraio sullo yen. L’euro tratta a 1,0576.
Tassi in lieve rialzo nella prima asta di Bot dopo la vittoria del NO al referendum costituzionale. Il Tesoro ha assegnato tutti i 4,75 miliardi di euro di titoli ad un anno con tassi in rialzo a -0,196% da -0,217% del collocamento di novembre.
Il differenziale di rendimento tra Italia e Spagna sul tratto decennale si allarga in mattinata fino a raggiungere il massimo dal febbraio 2012. In particolare, lo spread Btp/Bonos sul tratto decennale scambia a 58 punti base. Il rendimento del decennale italiano vale 2,073%, mentre il benchmark spagnolo scambia a 1,510%.
Rispetto alle altre piazze la borsa di Milano può contare su un propellente in più: le banche.
Recupera buona parte delle perdite di venerdì Monte Paschi (+6,6%) dopo che la Banca ha deciso di andare avanti con il piano di mercato con cui punta comunque a raccogliere entro fine anno 5 miliardi di euro, grazie alla conversione dei bond dei piccoli investitori e all’impegno del fondo del Qatar. L’ad Marco Morelli ha rassicurato stamane i dipendenti che “se salta il pano sono pronte altre soluzioni”.
Continua la marcia di Unicredit (+3,28%). Stamattina l’istituto ha annunciato l’accordo per la cessione della società di gestione del risparmio Pioneer ad Amundi per 3,545 miliardi di euro. Al consiglio di amministrazione di oggi l’ad Jean-Pierre Mustier annuncerà un aumento di capitale stimato in 12-13 miliardi. Il Ceo di Amundi Yves Perrier, presentando oggi l’operazione in conferenza stampa, ha detto che “Milano sarà uno dei sette investment hub del gruppo, il personale sarà raddoppiato e salirà a 600 dipendenti al termine del piano di integrazione”. La società, ha assicurato il ceo, continuerà ad essere un grande investitore in titoli di Stato italiani.
Bene le altre banche: Intesa +1,8%, Banco Popolare +3,5% e Ubi +4,1%.
Un report di Barclays influenza il comparto assicurativo. Arretra Generali (-0,5%): il report abbassato la raccomandazione a Underweight da Equal Weight, ma ha alzato il target price a 13 euro da 11,30 euro. Avanza invece Unipol (+0,3%): Barclays ha alzato il target price a 3,4 euro da 2,7 euro, confermato il giudizio Equal Weight.
Fra i titoli dell’industria, Fiat Chrysler sale dell’1,2%, Leonardo +1,4%, StM +0,2%. Positiva Mediaset (+0,6%). In rialzo anche Enel (+0,55%). Stamattina gli analisti di Hsbc hanno alzato il target price sul titolo a 4,90 euro da 4,80 euro, confermando il giudizio Buy.
Fra le mid e small cap, Safilo +2,6% dopo il rinnovo fina fine 2020 della licenza con Christian Dior. Fila +2%: Banca Akros ha confermato il giudizio Buy e portato il target a 15,40 euro dai precedenti 14,80 euro. Gli analisti vedono importanti sinergie con la neoacquisita Canson sia dal lato costi che dal lato ricavi, giudicando i multipli pagati “ragionevoli”.