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Borsa, Milano a caccia di conferme. E anche stamani inizia con il piede giusto

Probabilmente solo a settembre si capirà la solidità del recupero dei listini periferici d’Europa ma il trend positivo per il momento continua, soprattutto a Piazza Affari, anche stamani – Migliore blue chip degli ultimi giorni è Fiat – Occhi puntati su Telecom Italia, declassata anche da S&P, mentre Bruxelles boccia le decisioni sull’ultimo miglio di Agcom

Borsa, Milano a caccia di conferme. E anche stamani inizia con il piede giusto

Sarà vera gloria? Solo a settembre si capirà la solidità del recupero dei listini periferici d’Europa.

Per ora, però, Il momento magico del made in Italy finanziario continua: Piazza Affari +0,44% conclude la giornata come Borsa migliore d’Europa.

Ancor più positivo l’andamento dei Btp: il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è sceso al 4,15% e lo spread con il Bund è scivolato a quota 244 (-5 punti base), il livello più basso degli ultimi due anni.

Rendimenti in ribasso, infine, all’asta dei Bot, l’univo appuntamento di metà agosto del Tesoro.

Le Borse di Londra e Parigi sono scese dello 0,1%, Francoforte ha guadagnato lo 0,2%.

L’euro, che nel corso della giornata si era indebolito nei confronti del dollaro scendendo fino a 1,329, ha recuperato in serata ed è scambiato a 1,330, da 1,334 della chiusura di venerdì sera.

A Wall Street, intanto, il Toro segna il passo.

In cinque delle ultime sei sedute l’S&P è stato negativo, in discesa dai massimi storici, a causa dell’incertezza sui tempi con cui la Fed procederà a ridurre le misure di sostegno all’economia.

L’indice Dow Jones cede lo 0,08%, lo Standard & Poor’s 500 lo 0,14%. In terreno positivo il Nasdaq +0,17% . A favorire il rimbalzo ha contribuito Blackberry + 5,6% dopo che la società ha annunciato di aver creato un comitato per esplorare le alternative strategiche, incluse joint venture, collaborazioni o vendita della società.

Ancor più notevole il guizzo di Apple +2,5%. Il blog AllThingsD ha scritto che il 10 settembre scatterà l’ora X, ovvero la presentazione di una nuova versione, ridisegnata dalla radice, dell’iPhone.

INSIDE PIAZZA AFFARI

La migliore blue chip è stata Fiat +3%. Al traino del Lingotto Exor è salita del 2,5% segnando in chiusura il nuovo massimo storico. Opposto il cammino di Fiat Industrial -1,6%, fanalino di coda del paniere principale. In grande evidenza anche il lusso: Tod’s +2,4% e Brunello Cucinelli +1,4%.

La discesa dello spread fa bene alle banche. Unicredit ha chiuso in rialzo dell’1,7%, Banco Popolare +1,9%, Banca Popolare dell’Emilia +2,9%, Ubi +2,5%. MontePaschi ha guadagnato l’1,4%. In ribasso Intesa -0,3%.

Tra le assicurazioni, Generali ha perso lo 0,2%, Fondiaria-Sai -0,6%.

GTech ha guadagnato il 2,7%. Le voci su un possibile acconto dividendo danno gas a A2A salita dell’1,8%.

Fuori dal listino principale, Impregilo +2,5% balza grazie alla nuova commessa in Libia da 963 milioni. Debole invece Finmeccanica – 0,7% dopo il balzo dell’8% messo a segno venerdì scorso.

Continua la pioggia di notizie su Telecom Italia.

L’agenzia di valutazione Standard & Poor’s, come già fatto da Moody’s, ha confermato il rating a lungo termine ‘BBB-‘ su Telecom Italia. Rivisto al ribasso invece l’outlook, che passa a ‘negativo’ da ‘stabile’. La decisione, spiega una nota, riflette il taglio delle stime di redditivita’ per il 2013. L’outlook negativo, ricorda il comunicato, “riflette la possibilità di un abbassamento del rating di uno scalino nei prossimi 12 mesi”.

Intanto, però, la Commissione europea mette in dubbio le recenti decisioni dell’Agcom sui prezzi di accesso ai servizi a banda larga. La Commissione ha infatti invocato il ricorso al meccanismo di revisione europeo, ritenendo che le modifiche annunciate dall’Agcom “impatterebbero negativamente sulla capacità degli operatori di pianificare e decidere i propri prezzi in Italia”. Nel dettaglio, Bruxelles teme che la decisione dell’Agcom sui prezzi 2013, basata su analisi di mercato preesistenti, sia in contrasto con la linea annunciata dalla Commissione stessa nello scorso ottobre, secondo la quale i nuovi prezzi dovranno derivare da nuove analisi di mercato.

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