L’ecatombe, puntualmente preannunciata dai futures, è in corso. Alle 11 la Borsa di Milano lascia sul terreno poco meno del 10% (però in recupero dai minimi dell’apertura) attorno a quota 18.900. Minori ma comunque molto pesanti le perdite degli altri listini europei: Parigi -6%, Francoforte e Madrid sotto del 5% abbondante, Londra -5,8%. I future a Wall Street anticipano un avvio in calo del 4%.
Allarme rosso anche sul fronte dell’obbligazionario. Lo spread sul Bund si è allargato a 205 punti: il rendimento del decennale, schizzato in apertura a 1,34%, massimo da metà gennaio, vale l’1,22%, dall’1,08% di venerdì sera, mentre il tasso del Btp a 2 anni ha segnato un massimo a metà agosto, arrampicandosi fino a 0,46% dal precedente 0,04%. Il rendimento del decennale tedesco scende su nuovi minimi storici a -0,85%, -13 punti base. Il morale degli investitori nella zona euro è crollato a marzo ai suoi minimi da aprile 2013, conferma l’indice Sentix.
ENI PRECIPITA, GIÙ ANCHE IL DOLLARO
All’origine del crollo, oltre agli effetti del coronavirus, c’è il tonfo del petrolio. L’alleanza Opec+ si è spaccata venerdì e l’Arabia Saudita ha deciso attaccare la Russia e gli altri paesi produttori abbassando i prezzi e preparandosi a un forte aumento della produzione. Il greggio Brent perde il 18%: per trovare una variazione di questa ampiezza si deve tornare ai tempi della guerra del Golfo negli anni ’90. Con la caduta di prezzi è a rischio collasso il settore dello shale oil Usa, con il rischio che il default contagi i finanziari a Wall Street.
A Piazza Affari Eni cede il 17%, Saipem -19%, Tenaris -16,5%.
Forti scossoni anche sul mercato valutario. Il dollaro perde quasi un punto sull’euro, cross 1,139, nell’aspettativa di nuovi tagli in arrivo da parte della Fed.
VON DER LEYEN ANNUNCIA INTERVENTI
Il rischio catastrofe, unico aspetto positivo, sembra smuovere i vertici europei. Ursula von der Leyen ha aperto stamane a interventi sul fronte della flessibilità. L’Unione deve approntare un “massiccio” piano di stimolo economico per far fronte all’impatto dell’epidemia di coronavirus, dice il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire.
La Germania ha stanziato più di 12 miliardi di euro per affrontare l’emergenza coronavirus. L’Italia, come è noto, ha chiesto alla Commissione europea di aumentare il deficit 2020 di oltre 6 miliardi. Giovedì la parola passa alla Bce.
Il coronavirus fiora ha comportato una perdita per i listini europei nell’ordine dei 3mila miliardi.
ANCHE LE UTILITY IN ROSSO
Non ci sono titoli in terreno positivo in Piazza Affari. Arretrano anche le utility, insensibili al calo del costo del denaro: Italgas -7%, Hera-3%, Terna -9%, Snam -6,5%, Enel -8,5%.
Perdono colpi i pharma: Recordati -8%, Diasorin -5%.
Molto più lunga la lista dei ribassi a doppia cifra. Exor -10,5%. Stessa sorte subiscono, tra gli altri, Stm (-11%), Moncler (-11%), Ferragamo (-9%), Tim (-10%) e Poste (-10%).
FERRARI (-7,8%) NON RINUNCIA AL MONDIALE, JUVENTUS -9,5%.
Ferrari (-7,8%) ha garantito la continuità operativa alla vigilia dell’avvio del Mondiale, nonostante Maranello rientri nella zona arancione decisa dal governo per fronteggiare l’epidemia.
Il titolo Juventus perde il 9,45% nonostante la vittoria sull’Inter.