Giornata tesa in casa Mediobanca. Mentre il titolo perde in Piazza Affari oltre il 3,2% alle 15 (a 5,11 euro per azione), i soci che vorranno uscire dal patto di sindacato che governa Piazzetta Cuccia (con efficacia dall’inizio del 2014), dovranno comunicarlo proprio entro la giornata di oggi, pena la permanenza per altri due anni.
Al momento lo ha già fatto nei giorni scorsi Unipol, liberando il 3,8% ereditato con l’acquisizione di Fonsai, e oggi toccherà quasi sicuramente a Generali: non è tanto il 2% del gruppo assicurativo triestino a pesare, quanto la fine della partecipazione incrociata con il suo azionista di riferimento.
In bilico invece la sorte degli altri azionisti: lo stesso potrebbero fare anche Italmobiliare (2,62%) e altri azionisti italiani, con il risultato che il gruppo B, storicamente dominante nel patto di sindacato di Mediobanca, conterà meno degli altri due. Comanderebbero dunque il gruppo A delle banche (Unicredit e Mediolanum) e quello C dei soci francesi (Groupama e Bollorè).