Si è chiusa l’assemblea del Patto di sindacato di Mediobanca, durante la quale sono state approvate le attese modifiche all’accordo che vincola il 31,05% del capitale dell’istituto. Come hanno riferito più pattisti al termine della riunione, sono stati aboliti i tre gruppi (A, B, C) in cui erano suddivisi i grandi azionisti di Mediobanca e sono state approvate alcune variazioni che alleggeriscono la struttura dell’accordo.
“E’ andato tutto come previsto. Tutti d’accordo. Il patto è stato semplificato, potato un po’ nella struttura”, ha indicato un partecipante al patto all’uscita da Mediobanca. Una delle variazioni riguarda il direttivo del patto, che avrà poteri eminentemente istruttori perche’ tutti i poteri decisionali passano all’assemblea, come ha spiegato una fonte.
Intanto sempre stamattina è arrivata la notizia che il finanziere francese Vincent Bollorè sale ancora in Mediobanca. L’azionista ha portato al 7,01% la sua quota nel capitale dell’istituto di piazzetta Cuccia dal 6,46%, annunciato a inizio luglio, come riferiscono fonti del Patto al termine della riunione odierna. La quota complessiva vincolata al Patto dai grandi soci sale pertanto al 31,05%. Bollorè è stato autorizzato a salire fino all’8%.
Le novità non convincono tuttavia Piazza Affari: dopo aver per un attimo in mattinata superato la soglia dei 7 euro per azione, dopo mezzogiorno il titolo Mediobanca perde il 2,5% a 6,84 euro.
