Sulle Borse europee si annuncia un venerdì di passione per i titoli petroliferi dopo l’ultimo vertice Opec. A metà mattina i ribassi peggiori del Ftse Mib sono quelli Saipem (-4,44%), Tenaris (-4,03%) e Eni (-3,15%). Male anche Buzzi Unicem (-2,61%) e Prysmian (-2,51%), società che operano con le compagnie petrolifere.
Non va meglio nel resto d’Europa: la francese Total, che ha aperto in calo del 5%, arretra del 2,9%, mentre la spagnola Repsol lascia sul campo l’1,9%. A Londra, invece, Royal Dutch Shell cala del 2,5% e British Petroleum del 2,4%.
La bufera si è scatenata all’indomani della decisione dell’Opec di lasciare inalterata la produzione di greggio. Una mossa che questa mattina ha provocato un crollo del prezzo del petrolio di quasi il 7%, con il Brent a 72,06 e il Wti a 68,74 dollari al barile. Il sottoindice Stoxx 600 dei titoli dell’energia accusa una flessione del 3,5%.
Tre giorni fa Rosneft ha annunciato che ridurrà la sua produzione di 25mila barili al giorno a fronte delle “condizioni di mercato” che hanno visto i prezzi del greggio scendere di circa un terzo dallo scorso giugno.