Le previsioni Ocse sulla crescita riduce l’impatto dell’accordo notturno sulla Grecia che, a causa delle incognite che rimangono, non scalda più di tanto i mercati. A Milano l’indice FtseMib sale dello 0,19% a quota 15.549. Londra avanza dello 0,3%, Parigi+0,15%. Meglio Francoforte, +0,34%. La Borsa di Atene perde l’1,5%, National Bank of Greece perde il 10% e ribassi analoghi registrano gli altri istituti di credito del listino greco.
L’Economic Outlook semestrale dell’Ocse rivede al ribasso le stime di crescita dell’insieme dei Paesi industrializzati all’1,4% quest’anno e il prossimo dal 1,6% e dal 2,2% rispettivamente delle proiezioni di maggio. Per l’Eurozona le stime puntano a un calo del Pil di -0,4% nel 2012 (da -0,1%), -0,1% nel 2013 (da +0,9%) e di un incremento del 1,3% nel 2014. Gli Usa dovrebbero invece passare dal +2,2% di quest’anno al +2% del prossimo per riprendersi a +2,8% nel 2014. Riviste al ribasso quindi anche le stime per i big emergenti.
La Grecia riceverà fino a 43,7 miliardi di euro in più tranche mano a mano che rispetterà le condizioni poste. La quota di dicembre includerà 23,8 miliardi per le banche e 10,6 miliardi per il bilancio. L’obiettivo è di ricondurre il debito pubblico ellenico al 124% del prodotto interno lordo entro il 2020, alleggerendo lo stock di 40 miliardi di euro. Per il 2022 l’obiettivo è di arrivare “ben al di sotto” di 110%. Nel 2016, “quando la Grecia avrà raggiunto, o starà per raggiungere, un avanzo nel pieno rispetto degli accordi – ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble – considereremo, se necessarie, ulteriore misure per la riduzione del debito totale”.
Dopo una prima reazione positiva, l’euro sta tornando indietro. Nei primi scambi era salito a 1,299 contro il dollaro, da 1,297 della chiusura di ieri sera. Ora è tornato a 1,297.
Reazione modesta anche per i titoli di Stato: lo spread Bund/Btp è invariato a 332 dopo il buon esito della riapertura del collocamento di un Certificato del Tesoro Zero Coupon (CTZ) con scadenza settembre 2014. Il Tesoro ha piazzato 3,5 miliardi di euro, esattamente il target dell’emissione, ad un rendimento dell’1,92%: sul secondario lo stesso titolo trattava stamattina al 2,06%. Questo Ctz è stato emesso in settembre con rendimento del 2,65%.
A Milano il rialzo è trainato da Mediaset, che guadagna il 2,79% dopo la promozione di Mediobanca a “neutral” da “underperform”. Tra i pochi titoli in terreno negativo figura Telecom Italia (-2,23%) dopo le dichiarazioni dell’imprenditore egiziano Naguib Sawiris, che si dice disponibile a sottoscrivere una quota di un aumento di capitale da tre miliardi, a patto che le nuove azioni vengano emesse al prezzo di mercato. Inoltre Sawiris si dice assolutamente contrario allo scorporo della rete. Si allontana anche la vendita di Telecom Italia Media -2,3%.
Avanzano invece le banche: Unicredit sale dello 0,6%, Intesa +0,8%, MontePaschi +0,35%, Pop.Milano +0,42%.
“L’ipotesi di un intervento di Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo a difesa dell’italianità di Generali è un tema che non esiste”. Così il Ceo di Intesa, Enrico Cucchiani, ha commentato l’ipotesi che la Banca e Fondazione Cariplo potessero incrementare le rispettive quote in Generali. “E’ un tema del tutto inesistente”, ha detto Cucchiani, a margine di un convegno, richiamando, peraltro, la smentita di ieri del presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, che ha spiegato che l’ente tecnicamente non può effettuare investimenti in Generali. “Mi sembra che questa sia una risposta che tappa la bocca in modo definitivo”, ha concluso Cucchiani.
Fra i titoli industriali, Fiat perde lo 0,4%, Finmeccanica guadagna lo 0,89%. Stm (-1,97%) è stata scelta da Nintendo per la nuova Wii. La consolle per i giochi adotta un sensore geomagnetico che permette un nuovo salto di qualità nel movimento dei giochi elettronici.
In equilibrio Eni (+0,06%). Il cane a sei zampe ha annunciato il collocamento accelerato di 49,7 milioni di azioni, pari al 5,9% del capitale della compagnia portoghese, e l’emissione di un bond convertibile in azioni ordinarie Galp Energia per un ammontare di 1,1 miliardi di euro. I dettagli del collocamento dovrebbero essere diffusi nel corso della giornata. A luglio Eni aveva ceduto il 5% del capitale di Galp Energia ad Amorim Energia al prezzo di 14,25 euro ad azione, rimanendo con il 28,34%.
Continua infine l’ascesa, pur meno vivace, di Rcs +2,3%.