Pirelli balza in testa alla classifica di Piazza Affari. Il titolo sale di oltre il 5%, stabilendo i nuovi massimi dell’anno in area 4,6 euro. Quali le ragioni del rally dell’azienda della Bicocca controllata di cinesi di Chem China? La spiegazione più tradizionale si lega al buy emesso da Bank of America con un target a dodici mesi rivisto al rialzo a 5,6 euro. Pirelli, secondo gli analisti Usa, è nelle condizioni di trarre il maggior profitto dalla tendenza di ripresa del mercato grazie al focus sui segmenti premium. Il piano industriale che verrà annunciato il prossimo 31 marzo potrebbe confermare l’attesa di maggiori profitti (39 centesimi contro i 24 delle stime precedenti), più ricavi e quote di mercato in crescita grazie alla leadership nei pneumatici Prestige e alla maggior complessità dei pneumatici destinati ai veicoli elettrici con relativo aumento dei prezzi. Non è perciò giustificato, a detta di Bofa, lo sconto sulla valutazione praticato dal mercato a fronte delle difficoltà dei prodotti più cheap e della leva finanziaria elevata (3,7 volte il rapporto debito netto/ebitda).
Ma sul mercato ha tenuto banco un’altra spiegazione per spiegare il volo dell’azienda della Bicocca. A pochi mesi dalla fine del rapporto di sponsorship tra Pirelli e l’Internazionale football club che dura da 25 anni potrebbe essere arrivato al capolinea il rapporto azionario che lega i nerazzurri con la multinazionale milanese. Pirelli sta per cedere il suo 0,37% in azioni dell’Inter nell’ambito della vendita del club.
Secondo voci insistenti, ieri sera il fondo BC partner, ultimata la due diligence sui conti del club nerazzurro, ha fatto pervenire, tramite Goldman Sachs, la sua offerta definitiva alla famiglia Suning: qualcosa di più dei 750 milioni di euro (compresi 400 milioni di debiti) rifiutati nei giorni scorsi con un certo fastidio dalla proprietà cinese, senz’altro meno del miliardo di necessario per quadrare i conti dell’operazione. L’offerta, stavolta, ha buone possibilità di andare in porto anche perché l’Inter ha fretta: i nerazzurri avranno bisogno di 200 milioni di euro per far fronte a varie scadenze. Il rimbalzo di Pirelli, insomma, sarebbe da collegare in parte alla plusvalenza da realizzare sui pneumatici della Bicocca che, peraltro, in Borsa valgono 4,4 miliardi abbondanti. Difficile che il divorzio dall’Inter da solo possa spiegare il rally di Pirelli.