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Borsa: l’Europa festeggia il maxi taglio della Fed, tassi fermi per la BoE. Milano a caccia dei 34mila punti con Campari e industria

Imagoeconomica

Le Borse europee festeggiano il maxi taglio della Federal Reserve, che ieri ha annunciato un allentamento di 50 punti base, preannunciando un taglio complessivo di 100 punti nel 2024 per cercare di frenare il rallentamento del mercato del lavoro. Ma giornata che vai, banca centrale che trovi. E quindi pochi minuti fa è arrivato anche il verdetto della Bank of England, che dopo il primo taglio di luglio, a settembre ha deciso di lasciare i tassi invariati, decisione ampiamente attesa dal mercato. Domani toccherà invece alla Bank of Japan che, con ogni probabilità, deciderà di rimanere ferma. Da segnalare, nel pomeriggio di venerdì, anche il discorso della presidente della Bce, Christine Lagarde, che potrebbe dare qualche indicazione sulle future mosse della Banca Centrale Europea dopo i nuovi dati sull’inflazione, che ad agosto nell’Eurozona si è attestata a +2,2%. 

Bank of England: tassi fermi al 5%

Il Monetary Policy Committee (MPC) della Bank of England (BoE) ha votato con una maggioranza di 8-1 per mantenere il tasso di interesse di riferimento al 5%. Il comitato ha però votato, stavolta all’unanimità, per ridurre lo stock di acquisti di titoli di Stato del Regno Unito detenuti per scopi di politica monetaria e finanziati dall’emissione di riserve della banca centrale, di 100 miliardi di sterline nei prossimi 12 mesi, per un totale di 558 miliardi di sterline. 

“In assenza di sviluppi materiali, un approccio graduale alla rimozione della restrizione politica rimane appropriato – si legge nello statement pubblicato al termine della riunione – La politica monetaria dovrà continuare a rimanere restrittiva per un tempo sufficientemente lungo, finché i rischi di un ritorno sostenibile dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine non si saranno ulteriormente dissipati. Il Comitato continua a monitorare attentamente i rischi di persistenza dell’inflazione e deciderà il grado appropriato di restrizione della politica monetaria a ogni riunione”.

Borse europee in netto rialzo dopo la Fed

Nonostante Wall Street ieri abbia chiuso in leggero calo, prima in Asia e poi in Europa prevale l’ottimismo con le Borse che sperano in un atterraggio morbido dell’economia statunitense.

Lo Stoxx 600 guadagna l’1,38%, toccando i massimi dal 3 settembre a quota 521,73 punti, trainato da immobiliare, tech e banche. Parigi è la maglia rosa di giornata, con un rialzo che a metà giornata sfiora il 2%. Galoppano anche Amsterdam (+1,58%) e Francoforte (+1,4%), mentre Milano (+0,98%) e Madrid (+0,68%) sono leggermente più arretrate. Fuori dalla Ue, Londra guadagna l’1% dopo la Bank of England.

Tornando negli Usa, i futures di Wall Street sono in aumento, con quelli sul Nasdaq che salgono di quasi il 2% trainato dai titoli “growth”, come Microsoft, Meta e Alphabet, che hanno guidato gran parte del rally di quest’anno e che oggi avanzano di circa il 2% nel pre-market. Sugli scudi anche Nvidia, in rialzo di oltre il 3% nel pre-mercato. 

A Milano rimbalza Campari, giù le utility

Milano cerca di mantenere la soglia dei 34mila punti, superata in alcuni momenti nel corso della mattinata.

Dopo il crollo di ieri dovuto alle dimissioni del Ceo Fantacchioni, in vetta al Ftse Mib si piazza Campari (+7,88%). Nella serata di ieri, Lagfin, la holding di diritto lussemburghese con cui la famiglia Garavoglia controlla il gruppo Campari, ha annunciato la sua intenzione di acquistare fino a 100 milioni di azioni ordinarie di Campari, poiché ritiene che l’attuale prezzo di mercato non rifletta accuratamente il vero valore di Campari. Ampio rimbalzo anche per Cucinelli (+5,3%), mentre l’industria spicca con Leonardo (+3,86%), Interpump (+3,55%) e Stm (+2,87%)

Sugli scudi Stellantis (+3,29%), nonostante il crollo delle immatricolazioni reso noto da Acea. Bene anche Saipem (+2,69%) che beneficia del nuovo contratto annunciato in Arabia Saudita. 

Viaggia intorno alla parità Unicredit (-0,07%) dopo che l’ad Andrea Orcel ha detto in un’intervista al Messaggero che è pronto a chiedere alla Bce di salire al 29,9% di Commerzbank -0,28%. In negativo anche Banco Bpm (-0,84%) e Bper (-0,54%).

In fondo al Ftse Mib ci sono le utility con Enel (-1,79%), e Terna (-0,94%:

Fuori dal paniere principale è da segnalare la performance di Mfe A (+12,95%) e Mfe B (+12,15%) dopo i conti del primo semestre, chiusi con ricavi pubblicitari lordi di 1,434,2 miliardi, in crescita del 6,7%.

Gli altri mercati

Sull’obbligazionario lo spread tra Btp e Bund scende a 136 punti base, col tasso sul decennale italiano benchmark al 3,55%. Sul fronte dei cambi, l’euro/dollaro si attesta a 1,1174 (1,1118 in chiusura ieri). Sono in rialzo i prezzi del petrolio: il Brent sale dello 0,65% a 74,13 dollari al barile, il Wti guadagna l’1,23% a 71,78 dollari. Sostanzialmente in rialzo l’oro (+0,1% a 2.602 dollari l’oncia). 

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Categories: Finanza e Mercati